Freddo e neve in arrivo? Analisi meteo sulla situazione attesa sul Lazio
Ormai la notizia della possibile ondata di gelo e neve in arrivo sull’Italia sta facendo il giro del web e delle televisioni pubbliche e private. Mentre appare praticamente certo l’interessamento di qualsiasi zona compresa tra la Russia e la Bretagna, con temperature letteralmente siberiane attese anche in pianura a partire da Sabato, sull’Italia la situazione continua ad essere leggermente incerta, ma a distanza di 3/4 giorni dall’evento possiamo già farci una tendenza con buon aattendibilità.
Domani, Venerdì 23 Febbraio, gran parte dell’Italia sarà interessata dal richiamo umido dai quadranti meridionali, con aumento delle temperature e della quota neve che, per buona parte della giornata, sarà sopra gli 800 metri al Nord e sopra i 1200 metri al Centro-Sud. Sarà solo una fase passeggera, in quanto già da sabato 24 Febbraio inizierà ad affluire aria fredda da Nord-Est sulla Pianura Padana, dove ci attendiamo neve a quote pianeggianti dalla notte.
Domenica 25 Febbraio sarà una giornata molto importante per il Nord Italia, con neve a quote di pianura quasi ovunque, fenomeni più intensi sull’Emilia-Romagna. Contemporaneamente sul Lazio avremo precipitazioni moderate, con graduale calo della quota neve anche sulla nostra regione.
Il punto di maggior interesse è quello legato alla giornata di Lunedì 26 Febbraio, quando l’irruzione di freddo da Est farà il suo definitivo ingresso anche sul Lazio e gran parte della zona costiera tirrenica. Nel corso della notte, stando all’aggiornamento di alcuni modelli matematici tra cui GFS 18Z, ECMWF 12z, UKMO 12z e GEM 12z, si potrebbe trattare della prima vera occasione per nevicate anche a quote di pianura. Al momento monitoriamo la situazione e vi daremo maggiori dettagli nel corso della giornata di domani.
La possibilità di neve a quote prossime alla pianura è concreta, ma ancora non confermata. Tutto sta nel connubbio precipitazioni-freddo nei bassi strati. Se il minimo di bassa pressione viene visto transitare prima dell’arrivo delle termiche in quota favorevoli alla neve al piano, cadrebbe solamente pioggia, in quanto il freddo giungerebbe a precipitazioni ormai cessate. Per poter osservare fenomeni nevosi in pianura è necessario avere un minimo di bassa pressione da circa 1000 hPa sulla zona di Ponza e termiche di almeno -2.5/-3°C alla quota barica di 850 hPa, che lunedì notte dovrebbe trovarsi a circa 1380 metri di altezza. La visione del modello matematico UKMO è perfetta per la neve fino in pianura, ma tale configurazione non è vista da altri modelli matematici.
Martedì sarebbe, con buona possibilità, una giornata straordinariamente fredda, con temperature minime fortemente negative su Roma e su tutto il Lazio. Stando all’emissione GFS su base LaMMA Toscana, Martedì sul Lazio avremo termiche in quota tra -8 e -12. Anche se per meno di 24 ore, la giornata di Martedì sarà a dir poco gelida, con la concreta possibilità di giornata di ghiaccio su vaste zone del viterbese, del reatino e molte vallate interne ciociare, nonchè sui Castelli Romani. Sempre Martedì, Roma rischia temperature minime attorno ai -4/-5°C, con massime difficilmente superiori ai 2 gradi (da confermare).
Mercoledì mattina situazione interessante ed estremamente didattica: poichè il Lazio verrebbe da due giornate gelide, con termiche inferiori ai -10°C alla quota barica di 850 hPa, la nottata potrebbe essere ancora più fredda della precedente, ma questi dettagli li vedremo con calma tra domani e sabato. La presenza di correnti fredde e di una colonna termica impeccabile, con generale omotermia a tutte le quote, permetterebbe eventuali intense nevicate al piano tra la mattinata ed il pomeriggio di Mercoledì, un po’ come accaduto il 17 Dicembre 2010, quando venimmo da una -8°C ad 850 hPa nel cuore della notte ed una mattinata gelida, con minime tra -3 e -5. Quel pomeriggio a Roma riuscì a nevicare per circa due ore, e la situazione fu sbloccata solo dall’ingresso furioso del libeccio nel tardo pomeriggio.