Meteo-bufale la svolta: pronto l’albo che stroncherà la disinformazione
Dopo tante discussioni e ripensamenti sembra fatta per il primo albo dei meteorologi, pronto a chiudere definitivamente il capitolo legato alle meteo-bufale; ecco l’intervista rilasciata in merito, dal ministro Gian Luca Galletti alla redazione di quotidiano.net
Finalmente la notizia tanto attesa è arrivata: secondo la nuova legge di stabilità del 2018 da poco entrata in vigore, è stato introdotto il primo albo dei meteorologi civili, contenuto all’interno dell’articolo 51; l’albo avrà la finalità di contenere la lista completa e ufficiale di tutti i professionisti registrati sul territorio nazionale e permetterà l’avvio di una manovra di controllo più serrata ed organizzata degli Enti che emetteranno previsioni a titolo ufficiale. In accordo con l’avvio dell’albo (che attende al momento soltanto il decreto attuativo), verrà avviata l’agenzia di ricerca ItaliaMeteo che avrà collocazione a Bologna, città che l’anno prossimo diventerà sede del più prestigioso centro di calcolo ECMWF.
Il registro dei meteorologi è stato voluto in maniera particolare dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti (di cui vi lasciamo l’intervista qui sotto ) a scopo di contrastare il dilagante fenomeno delle meteo-bufale sempre più crescente sul web e ormai irrefrenabile; secondo il Ministro la diffusione di queste fake-news ha creato non pochi disagi al turismo italiano, che ne ha risentito particolarmente dal punto di vista economico.
di GIOVANNI PANETTIERE
Ministro Galletti, con il registro dei meteorologi civili puntate a stroncare il meteo-terrorismo?
«Esatto, questo fenomeno va contrastato. È pericoloso sotto diversi aspetti. In primo luogo le bufale sulle previsioni del tempo non ci permettono di fare la giusta prevenzione sul territorio nell’ottica della quale abbiamo istituito l’agenzia ItaliaMeteo. Dall’altra parte, finiscono per condizionare negativamente i flussi turistici».Dietro queste fake news si possono celare scelte strumentali/dolose, volte ad avvantaggiare una zona del Paese, rispetto ad un’altra.
«Chiaramente, quando si parla di previsioni meteorologiche sono da considerarsi anche casi di imperizia, possibili errori di calcolo».Certo, ma al netto di queste situazioni?
«L’azione dolosa penalizza senza dubbio l’economia di alberghi e ristoranti che vedono revocate le loro prenotazioni. Se sotto Pasqua si diffondesse la falsa notizia di un’ondata incredibile di gelo sulla costa Adriatica, io stesso mi sentirei scoraggiato a partire per il mare, magari mi orienterei ad andare in montagna o a stare a casa. Il web oggi ha un effetto eco incredibile nel dilagare di queste bufale. Pensiamo solo alla baggianata colossale dell’arrivo nel fine settimana di Burian 2… Secondo i meteorologi esperti, si abbasseranno le temperature, insolite per questo periodo, ma non dovrebbe nevicare».Quali saranno i requisiti tecnici per poter accedere all’albo dei meteorologi?
«Si terrà conto di criteri di professionalità come già accade in altri ambiti, dagli avvocati ai giornalisti».Sarà necessaria una laurea specialistica in Fisica e meteorologia?
«Ci si orienta in quest’ottica, ma al momento stiamo ancora valutando, attraverso un tavolo tecnico di esperti, quali potranno essere i titoli di studio necessari per poter svolgere legittimamente questa professione. Stiamo pensando anche a un esame di ammissione».E per chi sbaglia, vuoi per dolo o colpa, saranno comminate delle sanzioni più o meno gravi a seconda dei casi?
«Né più, né meno degli altri ordini professionali».La legge di stabilità fissa un termine di sei mesi per l’approvazione del decreto attuativo che di fatto introdurrà l’albo. In pratica c’è tempo fino a giugno: toccherà a voi del governo Gentiloni dare il via libera?
«Il problema è che non so fin quando rimarremo in carica. Si tratta di un atto amministrativo, non politico, pertanto, nel caso in cui diventi operativo in tempi rapidi il nuovo esecutivo, non ho dubbi sul fatto che le norme saranno scritte in modo adeguato. Altrimenti, speriamo di essere noi a realizzare il decreto. Come ministero, ci siamo lavorando».