Gli effetti delle piogge sulla vegetazione: Monte Gennaro un anno dopo
Dopo un anno dal primo sopralluogo sul Pratone del Monte Gennaro (provincia di Roma) siamo tornati per fotografare gli effetti delle piogge sulla vegetazione che a Luglio 2017 era carente a causa della fortissima siccità
L’Estate 2017 rimarrà nella storia della climatologia italiana per essere stata una delle stagioni più secche e calde degli ultimi tempi; il mese di Luglio lo ricordiamo per i frequenti e numerosi incendi dolosi che hanno interessato gran parte delle riserve e delle zone boscose del Lazio. Nello stesso periodo (a cavallo tra Giugno e Luglio) abbiamo messo in atto il primo progetto della nostra realtà amatoriale (il Progetto Monte Gennaro) con lo scopo di iniziare a monitorare le aree più interessanti e remote della nostra regione. Il 6 Luglio mattina ci siamo incontrati con gli esponenti del Parco dei Monti Lucretili, per discutere sul da farsi del progetto e sul nulla osta per poterlo mettere in atto; successivamente nello stesso giorno ci siamo recati sulla zona interessata per comprenderne le peculiarità, verificare il segnale internet e il percorso da intraprendere nei mesi seguenti.
Quest’anno a distanza di 12 mesi siamo tornati il 07 Luglio 2018, per vedere quali siano stati gli effetti delle piogge che sono cadute dall’Autunno scorso fino al mese di Giugno di quest’anno. Il reportage fotografico presenta delle profonde differenze visive, dovute alle centinaia di millimetri d’acqua caduti in questo lasso di tempo. Prendiamo qualche esempio nelle immediate vicinanze: la stazione meteo di Stazzano (5km in linea d’aria) ha registrato negli ultimi 12 mesi 1135.1 mm di pioggia, quella di Nerola (sempre ai piedi dei Monti Lucretili, a 10 km d’aria) 1233.7 mm.
In sintesi il surplus pluviometrico di questo anno ha inciso notevolmente sull’aspetto del pratone, che risulta notevolmente più rigoglioso e verde a metà della stagione Estiva in atto. Vi lasciamo qui gli scatti principali confrontati.
Ed ecco altre ulteriori foto del pratone e dell’area dove era installata la nostra stazione meteo vandalizzata