Ciclone Mediterraneo: dall’inizio ad oggi e possibile evoluzione
Un ciclone Mediterraneo sta interessando il mar Tirreno centro-meridionale influenzando le regioni centro-meridionali peninsulari, isole maggiori e nord Africa
LA FORMAZIONE
Martedì 18 settembre un’area instabile risalente dal nord Africa è andata ad interessare la Sardegna con attività convettiva via via più pronunciata con la successiva formazione di sistemi a mesoscala quali MCS ed MCC che hanno interessato l’isola stessa. Il sistema spostandosi verso est/nord-est si è evoluto ulteriormente dando vita ad un vasto sistema instabile a carattere tropicale, che ha dato i suoi massimi effetti sul Tirreno centrale, struttura classificabile come “Disturbo Tropicale” (O Mediterranean Tropical Disturbance, ovvero un sistema autoalimentato da aria calda).
EVOLUZIONE
La particolare situazione ha poi fatto si che, a sud-est della Sardegna, si venisse a creare un’area di bassa pressione comunque non visibile dal satellite perché nascosta sotto la tropical Disturbance. Nelle ore successive spinta dalle correnti occidentali, la Tropical Disturbance si è spostata verso le regioni Tirreniche centro-meridionali, perdendo rapidamente forza mentre a ridosso della Sardegna il minimo di pressione è diventato più evidente e strutturato.
SITUAZIONE ATTUALE
Nel corso della notte passata (tra mercoledì e giovedì) il minimo di pressione si è spostato sul Tirreno centrale, evolvendo in ciclone sub-tropicale che tutt’ora sta ruotando al largo con attività convettiva ben dispiegata ma non uniforme (tipico dei sistemi sub-tropicali). La struttura con la sua parte più esterna va ad interessare anche le regioni centro-meridionali peninsulari, isole maggiori e nord Africa.
POSSIBILE EVOLUZIONE FUTURA
La predicibilità è molto bassa e difficoltosa in quanto per i modelli fisico-matematici la situazione è incomprensibile. La traiettoria più quotata è quella che vede lo spostamento, nelle prossime ore, della struttura verso occidente e quindi verso la Sardegna con un’intensificazione causata da un incremento della vorticità, sebbene l’evoluzione potrebbe non comportare un passaggio a sistema tropicale (tropical transition). Andando a considerare invece tutti i scenari possibili possiamo dire che se la struttura dovesse spostarsi verso nord, andrà ad alimentarsi su acque più fredde e le conseguenze non possono che essere un rapido indebolimento della struttura che, nonostante le acque superficiali registrano temperature di +24°C (secondo recenti studi un sistema tropicale può essere alimentato anche da temperature superficiali di +22,5°c) troverebbe uno sbalzo termico rispetto alla posizione attuale considerevole (di 3°C) che ne comporterebbe una fisiologica perdita di forza e vorticità. Se invece la struttura dovesse spostarsi verso ovest o verso sud, si sposterebbe su acque più calde (temperature superficiali di +28/+29°C) e la struttura probabilmente si intensificherà effettuando una tropical transition (passaggio a sistema tropicale) assistendo così ad una ciclogenesi esplosiva (rapido crollo della pressione da parte del minimo dell’ordine di 24HPa in 24 ore o 1HPa ogni ora), la nuvolosità convettiva si farà più stretta intorno al minimo di pressione e si verrà così a creare un ciclone tropicale (dapprima tropical depression e, probabilmente a seguire tropical storm o, se riuscisse a rafforzarsi ulteriormente, potrebbe anche raggiungere il grado di Medicane o Uragano Mediterraneo). Al momento comunque come già detto, la previsione resta impossibile e possiamo solo che seguire passo passo lo spostamento e l’evoluzione della struttura per farci un idea di cosa accadrà nel prossimo futuro.