Ultima decade di Settembre 2018 stabile, con un primo impulso tardo autunnale
Ci troviamo ormai nell’ultima decade di Settembre 2018, mese alquanto mite e secco che seguirà le orme precedentemente calcate per chiudere con altrettanta stabilità ed un primo passaggio di aria fredda
Dopo il passaggio della depressione sub-tropicale sul Tirreno centrale, sul Lazio la conta delle piogge inizia ad essere eloquente. Settembre 2018 con soltanto due importanti perturbazioni (calcolando anche la goccia fredda in quota dei primi giorni del mese) risulta essere in forte deficit pluviometrico rispetto ad Agosto 2018, mese per antonomasia tra i più secchi dell’anno (Roma ad esempio ha una media di 20-30 mm mensili); l’inversione di tendenza è piuttosto lampante se confrontiamo i dati raccolti a paragone tra i due mesi appena trascorsi. Ne citiamo alcuni (FONTE ARSIAL):
- (FRUSINATE)
PIGLIO 135 mm vs 37,2 mm
SANT ELIA FIUMERAPIDO 102 mm vs 48,4 mm
SGURGOLA 102 mm vs 27,5 mm - (LATINA)
MAENZA 190 mm vs 61,4 mm - (REATINO)
BORGOVELINO 146,8 mm vs 42,4 mm
CONFIGNI 113,6 mm vs 28,2 mm
FARA SAVUBA 147,8 mm vs 66,6 mm
RIETI 138,1 mm vs 14 mm - (ROMA)
CIVITELLA SAN PAOLO 146,6 mm vs 11,4 mm
FORMELLO 124,9 mm vs 16,5 mm
LICENZA 268,4 mm vs 73 mm
MARCELLINA 147,6 mm vs 17,6 mm
ROMA VIA LANCIANI 114,9 mm vs 32,2 mm
SAN GREGORIO 205,6 mm vs 46,8 mm - (VITERBESE)
BLERA 242,6 mm vs 114,9 mm
Considerando che sull’Agro-pontino e su alcune zone del Viterbese le precipitazioni si equiparano, è evidente che Settembre non si è mostrato per i suoi classici connotati, a favore di un Agosto dove i disturbi atmosferici hanno causato non pochi temporali di calore.
L’ultima parte di Settembre dopo una grande confusione da parte dei modelli matematici, sembra ereditare la circolazione atmosferica dell’ultimo periodo. I due principali centri di calcolo (GFS ed ECMWF) sono d’accordo per una breve rimonta anticiclonica di stampo ibrido, che manterrà il tempo stabile e sopramedia fino alla giornata di Lunedì 24 Settembre 2018.
Questa figura barica anticiclonica sarà però minata da una saccatura di stampo tardo-autunnale che permetterà un ricambio d’aria nei bassi strati dalla giornata di Martedì; avendo come direttrice i paesi dell’est-Europa, questa saccatura comporterà un passaggio d’aria fredda e secca che spazzerà quella caldo umida ristagnante alle nostre latitudini da svariati giorni (con effetti più marcati sulle regioni Adriatiche della nostra penisola).
Nei prossimi giorni torneremo ad analizzare questo cambio circolatorio, che dovrebbe successivamente aprire le porte definitivamente all’Autunno astronomico.