Cadrà neve o pioggia? Un metodo semplice per predirlo
Sovente ci troviamo di fronte a questo interrogativo relativo al tipo di precipitazione (neve o pioggia) che giungerà al suolo, durante la stagione invernale. Proviamo a dare una risposta.
Durante la stagione invernale ci troviamo spesso a discutere da che tipo di precipitazione saremo interessati.
Molti sono i metodi che ci permettono di fare una previsione più o meno affidabile a seconda delle circostanze.
Senza elencare tutte le varie valutazioni di valori e parametri meteorologici disponibili (alcuni anche piuttosto complicati), mi soffermerei su un metodo che ritengo il più ricorrente e idoneo per la nostra regione. Quello relativo all’intensità delle precipitazioni.
Con l’incremento dell’intensità, aumenta anche lo spessore d’aria – indicato con \(h\) – in cui il fiocco di neve riesce a sopravvivere (evaporazione e maggiore velocità di caduta). Sottraendo lo spessore, che riporterò di seguito, alla quota dello zero termico \(z_0\) si ottiene con discreta/buona approssimazione la quota neve \(z_n\):
\(z_n=z_0-h\)
Valore dello spessore \(h\)
Con fenomeni deboli abbiamo uno spessore di 200-300 metri, 300-500 metri con precipitazioni moderate, 500-1000 metri con forte intensità e fino a 1000 in caso di rovesci/temporali.
Ovviamente se siamo in presenza di cuscini di aria fredda si valuta l’influenza dello strato di inversione.
Se si tratta di una situazione da “cuscinetto” (avvezione calda) si deve tener conto dei valori inferiori dell’ intervallo degli spessori. Quindi volendo fare un esempio, in caso di \(z_0\) a 1000 metri, fronte caldo e precipitazioni moderate, la quota neve si collocherà intorno ai 700 metri circa.