Cos’è la shelf cloud (nube a mensola)? Cosa la differenzia dalla wall cloud?
Vi siete mai chiesti che cosa possa essere quella banda nuvolosa che delimita la porzione di cielo più scuro da quello più chiaro? Si chiama shelf cloud (in italiano nube a mensola)
La nube a mensola comunemente chiamata “shelf cloud” fa parte delle nubi accessorie ed è legata alla famiglia del
cumulonembo. La sua forma tipica è una mensola ed ha una forma bassa, allungata e arcuata a causa della spinta dovuta al downdraft. Come è possibile vedere in foto, essa rappresenta la tipologia di nube più affasciante e possente in natura.
FORMAZIONE
La shelf cloud si forma sul bordo avanzante di un temporale intenso che precede di poco l’area dei rovesci. Questa nube avanza semplicemente dalla spinta dell’outflow ovvero corrente fredda e secca che si va a scontrare con masse d’aria ascendente (updraft) più umida e calda emessa dal suolo. Le due masse d’aria scontrandosi condensano in risalita dando vita alla nostra nube a mensola. Le correnti discendenti all’interno hanno un’aria più secca rispetto all’esterno.
Poiché il punto di rugiada di una massa di aria secca e fredda si trova ad una quota inferiore rispetto a quello di una massa di aria più calda, l’aria fredda infiltrata condenserà ad una quota inferiore, formando così la nube ad una quota più bassa rispetto al cumulonembo.
NB: la shelf cloud in questo schema tende ad allontanarsi dall’area delle precipitazioni
A volte la nube a mensola è seguita nella sua parte posteriore da imponenti formazioni nuvolose molto turbolente. Tali turbolenze conferiscono alla parte posteriore della Shelf sembianze di una bocca di balena e, proprio per questa ragione, prende il nome di Whale’s Mouth. Maggiore è l’umidità negli strati bassi, più è elevata la possibilità di trovarsi di fronte a questo fenomeno.
DIFFERENZE TRA NUBE A MURO ( WALL CLOUD) E LA SHELF CLOUD
Non dobbiamo confondere le due nubi accessorie, dal momento che le differenze sono notevoli sopratutto per gli effetti precipitativi. La wall cloud infatti è una nube associata a temporali più violenti ed avanza con una base molto bassa, da qui il nome muro. Inoltre è caratterizzata da uno “scalino” ben visibile alla base. Questa tipologia di nube compare unicamente nelle supercelle caratterizzate dalla presenza di un mesociclone, ossia una bassa pressione in rotazione.
Essendo formata da una supercella si possono generare dei tornado. La wall cloud infatti, (a differenza della shelf cloud che è ben distinta dalla base del cumulonembo che quindi non potrà avere il privilegio di ruotare), è un abbassamento della base del cumulonembo associato al mesociclone.
NB: La base della shelf cloud non è la base del cumulonembo, mentre la wall cloud è proprio l’estremità di un mesociclone all’interno di una supercella che quindi ha la possibilità di roteare!
Altra differenza è la posizione rispetto al temporale: la shelf cloud compare sempre sul bordo avanzante della tempesta mentre la nube a muro è posta sul retro. Le nubi a muro tendono ad allungarsi verso la zona delle precipitazioni, mentre le shelf cloud si sporgono verso l’esterno dell’area temporalesca.
La tornadogenesi è più probabile quando la nube a muro è persistente con rapida ascesa e rotazione. La nube a muro precede tipicamente una tornadogenesi dai dieci ai venti minuti, ma in alcuni casi potrebbe precederla anche di un minuto o addirittura di più di un’ora. Spesso, poco prima della tornadogenesi, la nube a muro scende repentinamente e si stringe in un imbuto.
Questo video mostra chiaramente tutti i passaggi che portano alla formazione di un tornando in una wall cloud (video di William Demasi – Zena Storm Chaser) :