Cambio di circolazione: torna il flusso atlantico nella seconda metà di gennaio
Nelle precedenti analisi meteo si era parlato del possente blocco anticiclonico in Atlantico, che costringeva le perturbazioni atlantiche ad aggirare il blocco, finendo dunque per interessare solo i settori nord orientali del vecchio continente. Ma la situazione è destinata a cambiare a breve: l’anticiclone delle Azzore tornerà nella sua sede naturale, consentendo (finalmente) al flusso Atlantico di apportare una serie di peggioramenti nel Mediterraneo.
La pausa anticiclonica è destinata a lasciare spazio all’Atlantico. In particolare le regioni occidentali, e dunque anche il Lazio, che per tutta la prima parte dell’inverno sono state risparmiate dal maltempo, sotto l’egida di secche correnti settentrionali, vedranno un primo peggioramento, ancora abbastanza disorganizzato, dalla giornata di giovedì 17 gennaio. Correnti in prevalenza meridionali produrranno rovesci sparsi a partire dalla Liguria e dalla Toscana, in successiva rapida estensione anche al Lazio. I fenomeni risulteranno generalmente deboli, con puntuali cumulate moderate a macchia di leopardo. Le zone più esposte saranno i settori costieri ed il viterbese. La neve si attesterà solo a quote di montagna (oltre i 1200 metri). La ventilazione risulterà moderata di scirocco.
Venerdì 18 gennaio i venti ruoteranno a libeccio e l’instabilità traslerà progressivamente verso sud: saranno possibili ancora fenomeni sparsi, in particolare sui settori costieri e nelle zone centro meridionali della regione. Dal pomeriggio assisteremo invece ad un momentaneo miglioramento, con schiarite anche ampie.
Tra sabato e domenica si replicherà, con un nuovo peggioramento che andrà ad interessare la nostra regione a partire dai settori costieri ed in successiva estensione all’entroterra. I modelli sono tuttavia ancora discordanti sulle tempistiche del peggioramento.
Uno sguardo alle temperature: dagli spaghi emessi sulla base del modello Reading si può evincere come le temperature rientreranno generalmente nella media del periodo ( lunedì si erano diffusamente raggiunti i 15°-16° al pomeriggio in pianura, valori notevoli per gennaio). Da segnalare come però i valori minimi, a causa della copertura nuvolosa, rimarranno relativamente elevati.
Per il lungo termine, l’abbassamento dei geopotenziali dovuto all’ingresso delle correnti perturbate atlantiche, assieme ad una nuova elevazione dell’anticiclone delle Azzore ( che questa volta dovrebbe essere meno invasiva per l’Italia), renderanno possibile l’afflusso di correnti via via più fredde e instabili. Dal punto di vista emisferico verrà completata la propagazione in troposfera dello stratwarming di fine dicembre, con un vortice polare molto disturbato, in particolare dall’anticiclone aleutinico ( Il Canada e gli USA vedranno una serie di ondate di gelo davvero intense). L’indice AO( artic oscillation) è visto in picchiata, oltre il -5. Ci sono dunque tutte le premesse per assistere ad una fase dell’inverno nuovamente dinamica ed interessante sull’Europa.