TIPI DI PRECIPITAZIONI, cosa sono graupel, gragnola e gelicidio?
Le precipitazioni sono costituite da acqua e possono manifestarsi allo stato liquido o solido. Durante la caduta verso il suolo le gocce di pioggia possono subire diverse fasi di modificazione in funzione alla temperatura o alle condizioni meteorologiche in atto.
Generalmente consideriamo pioggia qualsiasi goccia allo stato liquido che precipita verso il basso, invece no.
La pioggia per essere considerata tale (osservando una goccia) deve avere un diametro uguale o maggiore di 0.5 mm, se il diametro della goccia d’acqua sarà inferiore agli 0,5 mm è definita pioviggine.
Una goccia di pioggia può anche subire una rapida evaporazione durante la caduta, specialmente quando sono presenti bassi tassi di umidità.
È possibile identificare questo fenomeno semplicemente osservando le basi delle nubi, riconoscendo delle leggere striature bianche o grigie (vedere fig. 1), queste strisce di precipitazione, chiamate virghe, evaporano prima di raggiungere il suolo.
(Fig. 1)
PRECIPITAZIONI SOLIDE
Il glossario meteorologico sulle precipitazioni è molto ampio, tra gli eventi precipitativi più comuni troviamo: la neve, la gragnola, il graupeln, la pioggia congelantesi e la grandine.
La neve è una precipitazione costituita da piccoli cristalli di ghiaccio.
Precipitando verso la superficie tendono ad aggregarsi in fiocchi, le cui dimensioni iniziano ad aumentare, se l’aria ha un elevato tasso di umidità (ricordando che 1 cm di neve depositata al suolo corrisponde a 1 mm di precipitazione acquosa).
Quando i fiocchi di neve attraversano spessori troposferici particolarmente freddi e secchi, con poca umidità, possono verificarsi rovesci nevosi con fiocchi molto piccoli e leggeri. Comunemente questa precipitazione solida è chiamata neve leggera (o neve secca) ed è difficilmente compattabile – fig. 2.
(Figura 2)
A differenza della neve pesante, che si presenta quando l’aria è piuttosto ricca di umidità e con valori termici prossimi a 0°C – fig. 3.
(Figura 3)
LA GRAGNOLA
La gragnola è costituita piccoli granuli di ghiaccio sferici e opachi mediani tra neve e grandine, con diametro variabile a quello di una goccia di pioggia media (5 mm) e solitamente la gragnola precipita da nubi cumuliformi.
Questa tipologia d’idrometeora solida, cadendo su una superficie più dura non rimbalza facilmente. Ogni granello tende a rimanere ben compattato senza infrangersi.
Tale precipitazione solida avviene nella stagione invernale o primaverile, quando le temperature sono di qualche grado sopra lo zero termico.
La gragnola non va confusa con il graupeln
Difatti il graupeln è una tipologia di precipitazione ugualmente solida, che si forma quando il fiocco di neve viene in contatto con altre gocce sopraffuse nel corso della caduta.
Il graupeln rispetto alla gragnola è meno resistente e molto più friabile se sottoposto a pressione.
Al contatto il grauplen è morbido, croccante e tende a disintegrarsi, poiché costituito da piccoli cristalli di ghiaccio.
Troviamo poi il nevischio, che non è pioggia mista a neve, come spesso si afferma.
Il nevischio non è altro che l’equivalente della pioviggine: si tratta di una precipitazione composta da piccoli cristallini di ghiaccio pungente, che in ambienti assai secchi e scarsi di vapore acqueo non riescono ad ampliarsi, per formare quello che dovrebbe essere un fiocco di neve più compatto.
PIOGGIA CONGELANTESI
Prendiamo in considerazione un fiocco di neve che cade verso il suolo.
Il fiocco di neve precipitando verso il suolo incontra strati di aria più caldi, che avviano gradualmente un processo di fusione sul fiocco.
Il fiocco di neve, parzialmente fuso, sarà costituito da acqua fredda, che arrivando al suolo incontrerà uno strato superficiale assai più freddo o ghiacciato.
In questo caso, le gocce attorno al cristallo, colpendo un oggetto più freddo tendono ad allargarsi durante l’impatto e quasi immediatamente congelano.
Formando cosi un sottile strato di ghiaccio, che può anche inspessirsi nel caso di continue piogge gelate.
Trovandoci ad esempio in condizioni d’inversione termica notturna: le gocce di pioggia non fanno in tempo a ricongelare e tendono a solidificarsi immediatamente al contatto con il suolo.
Formando uno spessore ghiacciato di pioggia chiamato gelicidio.
Il gelicidio può essere molto pericoloso per il peso del ghiaccio sulle ramificazioni degli alberi, per le linee elettriche e telefoniche, ma soprattutto per il manto stradale.
LA GRANDINE
In conclusione troviamo la grandine, idrometeore costituite principalmente da granelli di ghiaccio trasparente o parzialmente opaco, con dimensioni variabili e maggiori ai 5 mm.
La grandine può assumere forme rotondeggianti oppure irregolari e si genera all’interno dei cumulonembi, cioè imponenti nubi temporalesche, dove sono presenti intense correnti ascensionali.
Una singola grandinata può distruggere un raccolto agricolo in pochissimi minuti e in casi più violenti causare il ferimento di persone, ammaccare autovetture o danneggiare le abitazioni.