Coronavirus: analisi e proiezioni sui dati di terapia intensiva
15/03/2020 – Ecco gli ultimi aggiornamenti e le proiezioni modellistiche sull’andamento nazionale del numero di ricoverati in terapia intensiva a causa del coronavirus COVID-19. Breve aggiornamento sui decessi e sul Lazio.
Premessa
Come avrete notato, con lo studio sull’andamento dei decessi causati dal COVID-19 che abbiamo pubblicato due giorni fa, Meteo Lazio ha iniziato una piccola rubrica con lo scopo di divulgare alcune analisi dei dati ufficiali sull’epidemia in corso, condotte dal sottoscritto in qualità di fisico. Visto l’enorme successo e interesse che ha suscitato tra i nostri lettori il suddetto studio, ho deciso di andare avanti con questa piccola rubrica. Questa decisione è tanto eccezionale quanto lo è la situazione che l’Italia sta vivendo in questo periodo. Pertanto, l’apertura di questa rubrica non è da intendersi come un precedente per dare inizio a una più lunga serie di fuori tema: questo portale, sin dalla sua nascita, si occupa di meteorologia e di notizie inerenti il territorio della regione Lazio, e continuerà a farlo anche in futuro seguendo la stessa linea.
Introduzione
Lo studio sull’andamento dei decessi pubblicato due giorni fa ha suscitato molto interesse a ha aperto un interessante dibattito. In molti ci hanno chiesto di analizzare anche altri parametri, oltre al numero dei decessi, e in particolare il dato relativo ai pazienti ricoverati in terapia intensiva a causa del COVID-19. In questo articolo, perciò ho deciso di pubblicare una analisi di questo parametro con relativa previsione modellistica, e un breve aggiornamento riguardo l’andamento dei decessi di cui avevamo parlato due giorni fa, sulla base dei dati ufficiali italiani usciti oggi 15 marzo 2020 alle ore 18:00 locali. Non mi soffermerò sui dettagli tecnici e teorici, che sono già stati spiegati nel precedente articolo.
Ricoverati in terapia intensiva a causa del COVID-19 in Italia
L’andamento del numero di ricoverati in terapia intensiva a causa del coronavirus COVID-19 in Italia ha lasciato, da circa 12 giorni, l’andamento esponenziale rivelando la natura logistica del processo (questo passaggio prende il nome di lockdown). Attualmente il numero ammonta a 1672, e in proiezione non dovrebbe superare i 3000 al 95%, come si evince dal seguente grafico, dove è riportato anche il numero totale di posti disponibili pari a circa 5090.
La curva rossa rappresenta l’andamento esponenziale del fenomeno, che è rimasto tale per i primi 10 giorni, mentre quella verde il trend logistico che i dati stanno ora seguendo. L’effetto delle restrizioni messe in atto è quello di giungere prima al punto di lockdown (fine della fase esponenziale), risparmiando a molte persone la terapia intensiva. L’area verde mostra l’incertezza associata alla proiezione futura del fenomeno (ovvero, la zona dove al 95% delle probabilità la curva reale si porrà), che comunque si mantiene molto distante dal numero dei posti disponibili, e quindi dal collasso del sistema sanitario nazionale. Questa è a tutti gli effetti una buona notizia. Precisiamo che i posti disponibili riportati nel grafico sono i totali, e non quelli destinati ai casi di coronavirus, che ovviamente sono inferiori (circa 3700, per la fonte vedi in fondo) visto che la terapia intensiva è necessaria per molte altre patologie.
L’abbandono del comportamento esponenziale è ben evidenziato anche dai grafici del parametro R quadro associato alle simulazioni fatte giorno per giorno utilizzando una curva esponenziale a una curva logistica: il punto di lockdown è quello in cui il valore associato all’esponenziale decade, in favore di quello associato alla funzione logistica. Ricordiamo che l’R quadro può assumere valori tra 0 e 1, con 1 il valore massimo che indica la perfetta corrispondenza tra simulazione e realtà.
Situazione in Lombardia più grave
Dunque a livello nazionale il numero di ricoverati in terapia intensiva sembra non doversi avvicinare alla soglia dei posti disponibili. Tuttavia, bisogna anche mettere in luce la situazione che attualmente sta vivendo la Lombardia, dove invece il numero di ricoverati in terapia intensiva è molto vicino a quello dei posti disponibili, come si può vedere dal grafico seguente (nota: i posti totali indicati sono quelli messi a disposizione per il COVID-19 e non quelli totali, che sono circa 250 in più).
Sebbene anche in Lombardia il fenomeno abbia superato il punto di lockdown, notiamo che in proiezione i posti disponibili non sarebbero più sufficienti, e anche ad oggi c’è una grossa vicinanza tra i posti occupati e quelli disponibili. C’è da dire anche che il numero di posti disponibili è destinato ad aumentare già nell’immediato, grazie alla grande mobilitazione che la Lombardia sta mettendo in atto proprio per evitare che quanto mostrato nel grafico si avveri. Ancora una volta notiamo infine come l’attuazione delle restrizioni sia stata fondamentale per non subire un eccesso di necessità della terapia intensiva, che avrebbe portato la regione ad una situazione decisamente più grave di quanto già non lo sia.
Aggiornamento sui decessi
Facciamo infine un piccolo aggiornamento sull’andamento dei decessi causati dal COVID-19 che avevamo analizzato due giorni fa. Le notizie sono molto buone, e l’ipotesi di lockdown (fine della fase esponenziale) che prendeva piede due giorni fa è nettamente confermata dai nuovi dati. Ecco il grafico aggiornato ad oggi.
Anche l’R quadro relativo alla simulazione esponenziale ha subito una netta decrescita, confermando le ipotesi di due giorni fa.
La situazione nel Lazio
L’epidemia nel Lazio è iniziata con circa 8 giorni di ritardo rispetto al nord Italia, e perciò i dati attualmente rilevati sono troppo pochi per fare proiezioni attendibili. Attualmente ci troviamo nella fase esponenziale. Ad oggi nel Lazio sono ricoverate 31 persone in terapia intensiva e sono stati registrati 76 nuovi casi rispetto a ieri; i decessi sono 16 e il totale dei casi rilevati è pari a 436. Continuando a seguire le regole imposte dal Governo, si può far arrivare il punto di lockdown con un po’ di anticipo. Per quel che ci riguarda, #MeteoLaziorestaacasa.
Conclusioni
Dai dati emergono alcuni segnali incoraggianti, come abbiamo visto. A modesta opinione del sottoscritto, questo non significa che in 20 giorni sarà tutto finito e tornata la normalità. Piuttosto, deve essere un incoraggiamento a continuare a seguire i provvedimenti di contenimento dell’epidemia messi in atto dal Governo, in maniera sempre più seria e responsabile, visto che sembrano aver iniziato a dare risultati positivi, sebbene la Lombardia si trovi in una situazione ancora critica. La strada è ancora lunga. Anche una volta che saremo giunti in una condizione simile a quella che vive ora la Cina (ovvero, una fase quasi stazionaria con nuovi casi giornalieri di ordine 10, sempre più prossima al plateau della curva logistica), sempre a modesto mio parere, saremo ben lungi dal poter annullare le restrizioni.
Fonte dei dati
Il numero di posti disponibili in terapia intensiva in Italia e in Lombardia non è facile da reperire con esattezza, visto anche il costante aumento dovuto all’epidemia. I dati riportati nei grafici sono presi dalle seguenti fonti (comparate con diverse altre): Italia, Lombardia.