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Cronaca Lazio

Coronavirus: siamo al PICCO dei DECESSI?

26/03/2020 – I dati relativi ai decessi causati da COVID-19 in Italia sembrano indicare che siamo finalmente giunti alla fase di picco per la variabile decessi. Vediamo in dettaglio perché.

Sono 4 giorni che i decessi giornalieri causati dal nuovo coronavirus COVID-19 sembrano essersi stabilizzati, seppur con normali oscillazioni. Questo indica che molto probabilmente siamo giunti alla fase di picco dei decessi a livello nazionale. Se così fosse, il modello logistico su cui sono state effettuate tutte le simulazioni riportate nella rubrica coronavirus di Meteo Lazio, acquisisce un valore prognostico, cioè diviene in grado di fare proiezioni sul futuro, per quanto rozze.

>>Leggi qui la definizione di picco e la spiegazione sulle proiezioni<<

Vediamo allora nel dettaglio cosa ci dicono gli ultimi dati ufficiali relativi ai decessi, aggiornati ad oggi 26 marzo 2020.

Per prima cosa vediamo il grafico dei decessi giornalieri registrati in Italia, con sovrapposte le ultime simulazioni.

La curva rossa (poco visibile) indica la simulazione del modello logistico sulla base dei dati aggiornati fino ad oggi; le curve blu indicano quelle effettuate sulla base dei dati aggiornati fino a ieri (blu intenso) e i 3 giorni precedenti (blu via via meno intenso).

Notiamo immediatamente una cosa: le simulazioni quasi coincidono tra loro. Ciò indica che i dati stanno iniziando a seguire l’andamento previsto, che a sua volta sta a significare che il picco è stato raggiunto.

La convergenza delle simulazioni a una stessa curva che stiamo osservando da 4 giorni è messa in maggiore evidenza dai seguenti altri grafici.

Numero di decessi stimato a fine epidemia (indicato con k).

Notiamo una netta stabilizzazione del valore di plateau stimato (ad oggi pari a 12530 ± 718) , con anche una decrescita dell’incertezza associata (indicata dalle barre verticali).

Giorno del picco stimato

Anche qui, dopo una lunga fase di crescita costante, notiamo una stabilizzazione.

Vediamo ora la curva dei decessi nel tempo stimata dall’ultima simulazione con sovrapposti i dati.

Il parametro R quadro, che quantifica la bontà (corrispondenza con i dati) delle simulazioni con un valore tra 0 e 1, è anch’esso in miglioramento per la funzione logistica e in progressivo peggioramento per quella esponenziale.

Siamo certi di essere al picco?

Dunque dai grafici sembra abbastanza chiaro che siamo al picco dei decessi. Questa affermazione viene però contestata facendo notare che, circa 10 giorni fa, vi era stata una stabilizzazione dei nuovi positivi registrati per poi avere un nuovo netto aumento. Ciò potrebbe indicare che la fase stabile nei decessi che stiamo osservando sia solamente un riflesso della temporanea fase stabile nei nuovi positivi (è normale aspettarsi che i decessi arrivino con un certo ritardo rispetto ai nuovi positivi).

I grafici seguenti, relativi ai nuovi positivi, mettono in evidenza questa osservazione.

Possiamo notare, specie dal secondo grafico che indica la stima del valore dei positivi totali registrati a fine epidemia, che sembrano esserci due picchi (stabilizzazioni della stima finale), uno dei quali proprio 10 giorni fa circa.

Tuttavia, il numero di nuovi positivi giornalieri è un parametro che può trarre in inganno, perché fortemente dipendente dal numero di tamponi effettuati. Guardiamo il seguente grafico, che mostra il numero di tamponi giornalieri effettuati nel tempo.

Si nota che, nei giorni 21 e 22 vi è, rispettivamente, un calo dei tamponi giornalieri di circa 2500 e 5000 rispetto al giorno precedente. Guarda caso, questo è proprio il momento in cui viene osservata quella presunta stabilizzazione nei nuovi positivi.

Un altro dato interessante che si nota è che proprio oggi 26 marzo sono stati effettuati circa 9 mila tamponi in più rispetto a ieri, e i nuovi positivi registrati sono circa 943 in più rispetto a ieri. Coincidenza?

Per capire, dal punto di vista quantitativo, se effettivamente vi è una correlazione tra numero di tamponi giornalieri e nuovi positivi, ho realizzato uno scatter plot, ovvero un grafico che riporta sull’asse orizzontale il numero di tamponi giornalieri, e su quello verticale il numero di nuovi positivi.  Si tratta del modo più rozzo per capire se vi è una correlazione tra due variabili. Ecco il risultato.

I puntini blu sono i dati effettivamente rilevati (numero di nuovi positivi in funzione del numero di tamponi effettuati lo stesso giorno). È evidente che vi sia una correlazione tra le due variabili, con circa 200 nuovi positivi in più se vengono effettuati 1000 tamponi in più (il che significa anche che il numero medio di persone positive rilevate dai tamponi è del 20%).

Conclusioni

Da questa breve analisi deduciamo anzitutto una importante informazione: il numero di nuovi positivi rilevato è un dato da prendere con molta cautela, e va sempre quantomeno messo in relazione al numero di tamponi effettuati. Ad esempio, oggi si è registrato un aumento dei nuovi positivi rispetto a ieri di 943: tuttavia, anche i tamponi giornalieri sono aumentati, per la precisione di 9134 rispetto a ieri.

Questa correlazione tamponi-nuovi positivi scredita anche l’esistenza di un primo picco nei nuovi positivi 10 giorni fa, in quanto è corrisposto a una netta diminuzione dei tamponi.

Rimanendo su un dato più oggettivo, quale quello dei decessi, ci sono abbastanza presupposti per sperare che effettivamente stiamo vivendo la fase di picco. Questo non significa che siamo alla fine perché, purtroppo, in proiezione il numero finale dei decessi sarà molto vicino al doppio di quelli attuali, che sono 8165.

Queste ipotesi valgono, ovviamente, fintanto che le condizioni rimangono invariate, cioè non esplodono nuovi grossi focolai.

Per maggiori spiegazioni sui grafici, leggi le nostre precedenti analisi dati sul coronavirus.

Al prossimo aggiornamento!
#Iorestoacasa

 

 

 

 

Andrea Cecilia

Classe 1995, Dottorato in Fisica con tesi in Fisica dell'Atmosfera su nuovi metodi di studio dell'isola di calore urbana. Lavora presso l'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (ISAC) del CNR con assegno di ricerca, occupandosi di clima urbano. Coltiva dal 2012 una passione per la meteorologia, che l'ha portato, parallelamente al percorso di studi, a lavorare sullo sviluppo di Meteo Lazio con numerosi progetti e iniziative. Ideatore di questo sito, è oggi il responsabile della rete meteo.