Riduzione del traffico aereo: previsioni meno affidabili?
Può sembrare strano, e che non abbia alcun collegamento, ma la sensibile riduzione del traffico aereo, causato dalla pandemia del nuovo coronavirus, ha un impatto anche sui modelli meteorologici che utilizzano dati atmosferici raccolti dagli aerei e ciò può influenzare, quindi, la qualità delle previsioni.
I modelli meteorologici utilizzano una grande quantità di dati su temperatura, umidità dell’aria, velocità e direzione del vento; dati raccolti grazie ai satelliti, al lancio di palloni aerostatici (radiosonde), alle osservazioni delle stazioni meteorologiche a terra e anche alle misurazioni compiute dagli aerei durante il loro volo.
La riduzione del numero di aerei in volo, a causa del coronavirus, comporta, quindi, una diminuzione della quantità di dati a disposizione. In percentuale (circa il 13%), i dati provenienti dagli aerei sono la seconda fonte dopo quelli satellitari. Il maggiore impatto sull’errore di previsione si è osservato soprattutto per le previsioni a breve termine, ma ovviamente le conseguenze si fanno sentire anche sulle previsioni a medio e lungo termine.
A risentirne di più sono ovviamente le previsioni che riguardano l’emisfero settentrionale e, in particolare, le medie latitudini, cioè laddove si concentra il maggior numero di rotte aeree.
Mentre per quanto riguarda la colonna atmosferica a mancare sono soprattutto i dati compresi tra 10 e 12 km di altezza che è la normale quota di crociera dei voli (ciò determina circa un 15% di margine di errore in più sulle previsioni a breve termine per quanto riguarda le tempeature e i venti).
La copertura europea di dati AMDAR è e sarà ancora più ridotta probabilmente durante tutto il mese di Aprile e anche a Maggio, ciò potrebbe tradursi in un ulteriore margine di errore per le previsioni del tempo. Per poter attenuare l’impatto della riduzione dei voli, EUMETNET ha chiesto ai paesi europei di lanciare più radiosonde; mentre ECMWF ha aumentato l’utilizzo delle osservazioni da satellite.
Questi provvedimenti potrebbero, almento in parte, sopperire alla mancanza di dati. (G.G.)