Anticiclone delle Azzorre o Africano? Quali le differenze?
Che differenza c’è tra l’Anticiclone delle Azzorre e l’Africano? Ma soprattutto, si nota sempre tale differenza? Analizziamo la situazione durante la stagione estiva.
In estate queste due figure bariche sono un po’ croce e delizia di chi ama e odia tale stagione. Va però detto che su questi anticicloni si fa un po’ troppa confusione anche tra gli addetti ai lavori.
Partiamo dal fatto che ci troviamo di fronte a due facce della stessa medaglia. L’Anticiclone delle Azzorre e l’Anticiclone Nord Africano (sarebbe meglio chiamarlo promontorio) infatti non sono altro che la “fascia anticiclonica subtropicale” ovvero la fascia degli anticiciloni di origine dinamica dove si hanno moti di subsidenza dell’aria e dove hanno sede le masse d’aria tropicali. Il settore che staziona sopra le Isole Azzorre in Atlantico viene chiamato appunto Anticiclone delle Azzorre (Aria Tropicale Marittima), mentre il settore che staziona sul Nord Africa può essere chiamato “Anticiclone Africano” (Aria Tropicale Continentale).
Troppo spesso si associa il caldo intenso e magari afoso dell’Anticiclone Africano mentre il caldo moderato e anche secco (torrido) all’Anticiclone delle Azzorre.
Non è sempre così ovvio e scontato, infatti quello che accade alle temperature al suolo, dipende sia dall’avvezione (che non è detto provenga effettivamente dalle Azzorre o dall’Africa, a causa delle eventuali celle minori che “pescano” le masse d’aria da direzioni diverse) sia dalle condizioni locali (ad esempio il riscaldamento del suolo e dei mari, le brezze, ma anche fattori orografici ed idrografici, nonchè l’urbanizzazione).
Quando si parla di Anticiclone (o meglio promontorio) Africano?
Si è in presenza del solo promontorio Nord-Africano quando vi sono depressioni tra Marocco, Penisola Iberica e Canarie; allora in quel caso sul bacino Centro-Occidentale del Mediterraneo si ha una vera e propria avvezione di Aria Tropicale Continentale (si può proprio parlare di caldo africano) e, se intensa e duratura, può portare situazioni di caldo estremo!
Quando si parla, invece, di Anticiclone delle Azzorre?
Vi sono poi situazioni più propriamente azzorriane come quelle avutesi, in parte, durante la stagione estiva in corso. In questi casi l’alta pressione, distesa dal Medio Atlantico sino alla Penisola Iberica al Sud della Francia e al Mediterraneo Centro-Occidentale, garantisce, sui settori centrali del Mediterraneo, correnti da Ovest o Nord-Ovest direttamente dall’Atlantico (meno calde ma in genere umide) mentre il caldo intenso rimane relegato alle coste africane e al Sud della Penisola Iberica.
Ma è sempre così facile distinguerli? E, soprattutto, portano sul Mediterraneo effetti sempre diversi?
Ebbene no, e uno spunto in merito ce lo può dare proprio la situazione attuale. E’ questo, infatti, il momento della stagione estiva nella quale alta pressione vuol dire caldo anche intenso e duraturo aldilà dell’origine.
Ciò accade perché la “fascia degli anticicloni subtropicali” raggiunge, proprio in questo periodo stagionale, la massima espansione verso Nord (anche oltre il 45° parallelo), ma anche perché i mari ormai sono caldi e le brezze, quindi, iniziano ad attenuarsi; il sole (pur essendo un po’ più basso sull’orizzonte) è ancora abbastanza alto da scaldare il terreno e la superficie marina. In questo periodo, quindi, diventa difficile distinguere l’Anticiclone delle Azzorre e quello Africano (sia da un punto di vista termico che di geopotenziali) sul Mediterraneo perché il mare caldo attenua gli effetti mitigatori dell’azzorriano e conserva, almeno in parte, l’alito rovente dell’africano. (G.G.)