PREVEDERE LA GRANDINE, ecco un nuovo metodo di rilevamento sviluppato dal CNR
Riconoscere e rilevare la grandine all’interno dei sistemi temporaleschi
Una recente pubblicazione del CNR-ISAC mette alla luce una nuova metodologia per identificare i segnali emessi dai chicchi di grandine all’interno di un temporale e per monitorarne la futura evoluzione.
Lo studio è stato condotto dai ricercatori del CNR in collaborazione con il team della NOAA.
Questo nuovo metodo (MWCC-H) utilizzando i sensori satellitari ad alta frequenza aiuterà a comprendere meglio la distribuzione delle idrometeore all’interno dei sistemi temporaleschi migliorando le previsioni meteorologiche.
Il modello probabilistico è in grado di identificare i segnali emessi dalle idrometeore ghiacciate estraendo la firma spettrale della grandine all’interno di esse.
I risultati convalidati sono performanti in quanto il modello riesce a distinguere delle piccole aree all’interno delle celle temporalesche laddove sono presenti forti correnti ascensionali, aree in cui iniziano ad innescarsi i primi meccanismi che portano poi alla formazione della grandine.
L’utilità del prodotto è quella di avere la possibilità di monitorare l’evoluzione dei temporali mediante una risoluzione temporale molto elevata, come illustrato nell’immagine soprastante dove è possibile osservare la sequenza grandinigena del 10 luglio 2019, giorno in cui una violenta grandinata colpi le aree adriatiche e in modo particolare la Città di Pescara.
Articolo scientifico: https://www.mdpi.com/2072-4292/12/21/3553
Fonte ISAC-CNR