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Analisi meteo

METEO NATALE e SANTO STEFANO: tra freddo e copioso maltempo

Una nuova struttura ciclonica raggiungerà l’Europa centrale e la penisola italiana tra Natale e Santo Stefano decretando l’avvio di un lungo periodo meteorologicamente più dinamico

Il passaggio della perturbazione è atteso dal pomeriggio di venerdì 25 e le prime ore di sabato 26 dicembre con un primo minimo di bassa pressione che attraverserà tutto il Mar Tirreno da N-Ovest verso Sud-Est. Concludendo il tragitto allontanandosi dalla notte di Santo Stefano e domenica 27 sul Mar Ionio e la Grecia.

Sarà solo uno dei primi impulsi, rispetto agli altri pure più freddi attesti nei giorni successivi entro la fine di questo mese e in vista della notte di San Silvestro, quando un riscaldamento stratosferico minore in concomitanza di una vasta espansione anticiclonica in sede all’Atlantico causerà una dislocazione del vortice polare ormai confermata, che andrà ad influenzare entro l’ultima settimana del mese e forse i primi giorni di gennaio le condizioni atmosferiche su gran parte dell’Europa occidentale, tra Francia e Spagna, ma parzialmente e a più riprese anche sull’Italia in modo particolare sulle regioni settentrionali che vedranno accumuli nevosi abbondanti in pianura a seguito del calo termico.

APPROFONDIMENTO METEO PER IL LAZIO

Calo termico che si farà sentire sicuramente sulla nostra regione, dove oltre alle piogge non mancheranno delle nevicate dalla mattina/primo pomeriggio di venerdì 25 dicembre, ad iniziare dai massicci montuosi preappenninici dei Monti Reatini e del Cicolano dai 1400 metri di quota con accumuli parziali al suolo inizialmente deboli.

 

L’aria fredda sarà veicolata dal flusso ciclonico Nord-orientale con il gradiente di pressione centrato sulle sezioni del Mar Tirreno meridionale nella mattina di sabato 26 dicembre (Santo Stefano).

La parte più fredda difficilmente riuscirà a trasportarsi pienamente sul basso Lazio, a causa di una rapida attenuazione del vortice ciclonico che andrà esaurendosi con gli ultimi effetti sull’Italia meridionale e le coste adriatiche di Abruzzo, Molise e Puglia settentrionale.

Tra la notte di venerdì e le prime ore di sabato la neve nel Lazio potrebbe spingersi localmente a quote collinari dai 500-600 metri slm ad iniziare dai Monti Cimini e Volsini nel Viterbese con possibili deboli imbiancate anche sui Monti della Tolfa tra la notte ed il primo mattino di sabato oltre i 600 metri.

Nel pomeriggio di sabato 26 cesseranno le precipitazioni e quindi anche i rovesci nevosi, che tenderanno a concentrarsi maggiormente sulle zone montuose interne nella Provincia di Rieti, Monti Simbruini nella Provincia di Roma e nel Frusinate (Monti Ernici e restanti aree sub-appenniniche prospicienti ad Est della Valle del Liri).

Non si escludono delle deboli e brevi nevicate coreeografiche e/o da sfondamento dai 500 metri.

Ricordiamo che sarà solo l’avvio di un prolungato peggioramento, in quanto un nucleo molto freddo e più marcato si farà strada verso l’Europa occidentale tendenzialmente dalla fine del mese.

Si rimanda ai canali social Meteo Lazio per aggiornamenti LIVE

Giorgio Rotunno

Classe 1997, studia Meteorologia ed Oceanografia all’Università Parthenope. Da diversi anni si occupa soprattutto di osservare gli eventi temporaleschi che interessano il Lazio, svolgendo diverse attività previsionali. Entra a far parte ufficialmente di Meteo Lazio nel febbraio 2020.