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Cronaca Lazio

Terminillo SHOW – così tanta neve non si vedeva dal 2008, ecco i DATI

Il mese di dicembre trascorre con un innevamento consistente al di sopra dei 1600 metri di quota sulle zone appenniniche e sub-appenniniche laziali.

La causa è attribuibile alle ingenti precipitazioni iniziate dalla prima decade del mese dicembrino che oltre i 1600 metri circa avvengono in forma nevosa.

Come riferimento abbiamo analizzato i dati ricavati dal Centro Appenninico del Terminillo “Carlo Jucci” che dal 1956 ad oggi rileva gli accumuli nevosi sul Terminillo ad una quota di 1675 metri.

Lo spessore di neve nell’ultimo mese del 2020 ha raggiunto i 92 cm proprio nella mattina di giovedì 31 dicembre 2020.

Il grafico sottostante ci evidenzia come la coltre nevosa sia più spessa ed estesa nell’andamento medio da fine gennaio ad inizio marzo come è normale che sia nella stagione invernale.

ANDAMENTO DELLE NEVOSITÀ

Gli spessori nevosi in genere tendono a superare gli 80 cm raggiungendo periodicamente picchi ≥ 100 cm da febbraio sopraggiungendo al termine dell’inverno astronomico.

Tra gli innevamenti più ragguardevoli spiccano quelli del 1964 con 160 cm, il 2005 con quasi 180 cm e più recentemente il 2008 con 130 cm circa.

Negli ultimi 11 anni il manto nevoso ha superato l’andamento medio dei 45 cm solamente nel 2012, quando ci fu la storica ondata di freddo tra gennaio e febbraio con continue incursioni di aria molto fredda e a tratti gelida continentale, e nel 2017, quando nelle prime settimane di gennaio segui un’ondata di freddo dall’Europa orientale con nevicate complessivamente insistenti su tutto il complesso appenninico centrale compreso il massiccio montuoso del Terminillo.

Pertanto il periodo attuale con 90 cm si posiziona a metà strada nell’andamento dell’altezza del manto nevoso con un tempo di ritorno a 5 anni nella media di riferimento.

Vedremo se durante la stagione invernale del 2021 riusciremo a superare un picco di 100 centimetri, cosa abbastanza probabile tenendo in considerazione uno scenario meteorologico avviatosi a ritmo di vigorose depressioni.

 

Immagine di copertina dal Terminillo di Andrea Gnocchi nella mattina del 31 dicembre 2020

Giorgio Rotunno

Classe 1997, studia Meteorologia ed Oceanografia all’Università Parthenope. Da diversi anni si occupa soprattutto di osservare gli eventi temporaleschi che interessano il Lazio, svolgendo diverse attività previsionali. Entra a far parte ufficialmente di Meteo Lazio nel febbraio 2020.