Crisi idrica del LAGO di BRACCIANO: a che punto siamo?
Il grande bacino lacustre di origine vulcanica posto a Nord-Ovest di Roma sta recuperando diversi centimetri nelle ultime settimane per merito della abbondanti piogge di Dicembre e Gennaio, resta comunque ancora lontano il ritorno alla normalità.
Il Lago di Bracciano (il secondo lago per estensione del Lazio) dopo la grave crisi idrica del 2017 (Il minimo assoluto venne raggiunto il 28 Novembre 2017 con -198 cm dallo zero idrometrico posto a 163,04 m s.l.m.) provocata dalla siccità e, soprattutto, dalle captazioni per uso potabile delle acque, si stia comportando naturalmente presentando il classico andamento con picchi massimi e minimi stagionali, ricordiamo che il bacino si alimenta essenzialmente dalle acque piovane sia direttamente che indirettamente attraverso le sorgenti; mediamente sul lago cadono 980 mm di pioggia in un anno se prendiamo come riferimento la stazione meteorologica di Vigna di Valle. Nel precedente inverno (2019/2020) la scarsità di precipitazioni ha fatto recuperare alle acque del lago solo 45 cm per poi perderne circa 38 cm nella stagione estiva successiva (raggiungendo il minimo il 20 Settembre 2020 con -145 cm dallo zero idrometrico). Fino a Settembre, quindi, il lago ha visto una tendenza all’aumento di soli 17 cm annui e, di conseguenza, i tempi per un ritorno alla quota dello zero idrometrico si sono dilatati dai 5 anni stimati ad oltre 10 anni (a parità di condizioni meteorologiche) dal 2017.
La situazione è rimasta stabile fino ai primi di Dicembre quando il lago, tra alti e bassi, ha recuperato altri 7,5 cm: successivamente il bacino lacustre ha fatto, finalmente, un bel balzo in avanti a causa delle abbondanti piogge cadute nell’ultimo mese del 2020 e anche con le ulteriori copiose precipitazioni del corrente mese. Il livello ha guadagnato ad oggi ulteriori 38,5 cm portandolo a 99 cm dalla zero idrometrico (valore più alto degli ultimi 4 anni). Attualmente, quindi, dal minimo assoluto di -198 cm il lago ha guadagnato esattamente la metà di quanto aveva perso e di questo passo occorrerebbero circa 3 anni per tornare al livello “normale”. Insomma questa fase piovosa per il bacino è stata estremamente utile e, sperando che anche i prossimi mesi non siano avari di precipitazioni, la situazione potrebbe essere decisamente più confortante sia in vista dell’estate che per gli anni a seguire. (G.G.)