Situazione dei fiumi nel LAZIO, mentre al Nord si rischia la CATASTROFE per la SICCITÀ
Siccità ai livelli record: pochissime le piogge tra l’inverno e l’inizio della primavera, sperando di recuperare nelle prossime settimane.
Nonostante il passaggio di qualche perturbazione nelle ultime settimane, il Lazio continua a soffrire di una siccità, seppure leggermente smorzata ancora presente.
Osservati speciali i bacini della nostra Regione tra cui il Fiume Tevere e il Velino, con un assenza delle precipitazioni stimata al –50% rispetto alla media del periodo.
I terreni agricoli ben presto potranno risentirne, qualora non dovesse stabilizzarsi questa situazione pericolosa e incerta in mancanza di piogge persistenti.
Prendendo come riferimento le regioni settentrionali italiane, dove alcuni affluenti principali come il Fiume Po sono completamente al secco.
Stando a quanto riferito dal Direttivo dell’A.N.B.I. (Ass. Naz. Bonifiche Irrigazioni) nel Lazio a mancare sono proprio le piogge che normalmente caratterizzano il periodo invernale e primaverile.
Iniziando la stagione estiva con una siccità di tale portata saranno richiesti interventi immediati anche per prevenire in futuro dei disagi e ingenti perdite economiche specie nel settore agricolo.
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE NEL LAZIO
Per tale motivo è previsto un piano nazionale di oltre 3.000 invasi per la raccolta dell’acqua in eccesso per riutilizzarla nei momenti di necessità come quelli attuali.
Il piano sembrerebbe ben chiaro con la progettazione di invasi multifunzionali in aree prevalentemente collinari, in grado pure di produrre energia e ricaricare le falde acquifere e sono previsti per il Lazio circa un centinaio di questi nuovi impianti.
Al momento però se la siccità sul nostro territorio dovesse protrarsi nel periodo estivo sono pronti dei programmi di concertazioni, per rispondere ed operare in tempi rapidi all’emergenza con l’unico scopo di governare qualsiasi disagio ed evitare inutili sprechi.