GIUGNO 2022: l’estate meteorologica è partita in quarta!
Analizziamo il primo mese dell’estate meteorologica con i dati forniti dall’ISAC-CNR (temperature) e da Meteonetwork (precipitazioni)
Giugno 2022 ha fatto da subito capire di che pasta è fatta questa estate. A livello nazionale è risultato il secondo Giugno più caldo (dopo il 2003) da quando esistono le rilevazioni. Le precipitazioni sono risultate scarse aggravando, di fatto, al siccità in atto da diversi mesi.
Le temperature medie sono state più alte rispetto alla media trentennale di +2,88°C. Al Nord l’anomalia è stata di +2,75°C; al Centro e sulla Sardegna di +3,11°C e al Sud e sulla Sicilia di +2,97°C. Anomalia diffusa su un po’ tutto il territorio nazionale (nessuna area ha registrato temperature in media o al di sotto).
Le temperature minime sono state superiori alle medie di riferimento di +2,51°C. Al Nord i valori sono stati più alti di +2,42°C; al Centro e sulla Sardegna di +2,48°C e al Sud e sulla Sicilia di +2,57°C.
Le temperature massime hanno fatto registrare un’anomalia di +3,24°C rispetto ai valori medi di riferimento. Al Nord le temperature sono state superiori di +3,06°C; al Centro e sulla Sardegna di +3,73°C e al Sud e sulla Sicilia di +3,36°C.
Le precipitazioni sono state inferiori alle medie trentennali di riferimento e hanno fatto registrare un -44%. Deficit marcato su gran parte del Centro-Nord (ad eccezione dei settori alpi di confine centro-orientali) e sulle Isole Maggiori; altrove situazione migliore con un surplus tra Barese, Salento, Materano, Appennino Calabrese e, a tratti, tra Sannio, Irpinia, Daunia e Cilento.
Conclusioni: giugno è stato caratterizzato dalla presenza quasi costante del promontorio Nord africano che ha apportato tempo stabile e caldo a più riprese e lasciando poco spazio alle correnti atlantiche (perturbazioni e Anticiclone delle Azzorre). Nel corso del mese vi sono sono state solo brevi interruzioni del caldo (ritorno a temperature più vicine alle medie). Il mese è risultato il secondo Giugno più caldo dopo Giugno 2003 con uno scarto comunque significativo ad eccezione del Centro Italia dove la differenza è stata solo di 0,2°C in favore del 2003; il caldo e la complessiva, e ulteriore, mancanza di precipitazioni (praticamente assenti o comunque con deficit anche del 60-80% su molte regioni del Centro-Nord e sulle Isole Maggiori) hanno aggravato la condizione di siccità che ormai va avanti da ben 7 mesi. (G.G.)