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Analisi meteo

Proiezione stagionale per la Primavera 2023: cosa determinerà lo Stratwarming?

La proiezione ufficiale per la Primavera 2023: stagione altalenante, con possibili ripercussioni dovute allo stratwarming in vista

Condizione media più probabile

  • Temperatura: Sopra la media
  • Precipitazioni: Vicine alla media
  • Pattern: variabile (1)

Condizione di nevosità più probabile

  • Pianura (0-300 mslm): assente
  • Collina (300-600 mslm): assente

Accumulo totale più probabile di neve

  • Bassa montagna (600-1000 mslm): neve molto scarsa o assente (<5-10 cm)
  • Media montagna (1000-1500 mslm): neve non abbondante (<50 cm)
  • Alta montagna (>1500 mslm): neve relativamente abbondante (>50 cm)

Analisi sintetica per la proiezione stagionale della Primavera 2023

Si attende una stagione nel complesso mite seppur con alternanza di periodi caldi a freddi. Sarà possibile una discreta variabilità circolatoria, con delle fasi di maltempo e temperature sotto la norma dalla seconda metà di Marzo e nel corso del mese di Aprile. Questo a causa di un evento di disturbo del vortice polare stratosferico che dall’inizio di Marzo ha influenzato a tratti la circolazione troposferica favorendo lo smantellamento del forte regime zonale che ha caratterizzato l’inverno appena trascorso.

A seguito di eventuali riprese zonali si instaurerebbero dunque le condizioni per anticicloni inizialmente alle alte latitudini europee (ridge atlantico o blocco scandinavo) con ondate di maltempo più dirette sul Mediterraneo, e con successive migrazioni degli anticicloni verso la Groenlandia che stimolerebbero le prime masse d’aria africane a salire di latitudine. Il ripristino della zonalità infatti induce la formazione di turning line (2),  ma con l’avanzare della stagione calda le masse artiche si ritireranno consentendo alle turning line di rimanere alte di latitudine e bloccare la salita degli anticicloni sull’Europa settentrionale e propensione a formazioni di ridge atlantico o blocco scandinavo. Ulteriori cali della zonalità porteranno invece alla formazione di critical line (2), con formazione di un anticiclone groenlandese. Da qui l’alternanza tra periodi più caldi e più freddi.

Appare comunque difficile un colpo di coda invernale intenso, a differenza dello scorso anno (2022) infatti l’evento di stratwarming è avvenuto con un mese di anticipo e ha già dato i suoi massimi effetti di freddo alle basse latitudini alla fine di Febbraio con un’ondata di freddo che ha colpito la Spagna.

Ciononostante, non si esclude la possibilità di un evento di neve fino in bassa montagna e quindi con temperature pienamente invernali, per due ragioni statistiche: la prima, il fatto che gli eventi stratosferici in genere si manifestano a tratti, con almeno due fasi di maltempo alle basse latitudini di cui la seconda meno fredda della prima. Il secondo motivo è che si riscontra un trend al ribasso delle temperature medie specie a cavallo tra Marzo e Aprile, quindi si potrebbe immaginare che l’ultimo forte calo zonale dovuto alla Stratosfera possa manifestarsi proprio in quei giorni, che coincidono con la fine del periodo di condizionamento stratosferico (45 giorni dalla data di inizio dello stratwarming).

Dato l’evento di stratwarming sembra improbabile che eventuali ritorni a un regime zonale possano essere duraturi, andando oltre 1 settimana di persistenza. In Aprile interverrà poi il final warming radiativo ad impedire il ripristino di una situazione fortemente zonale, e dunque la circolazione potrà favorire delle fasi più perturbate. Per la tarda primavera non ci sono forzanti climatiche conosciute di lunghissimo termine che possano indurre a pensare alla persistenza di un pattern sugli altri, la stagione potrebbe dunque proseguire secondo la climatologia.


Note:

  1. Nella sezione pattern si vuole dare una probabilità del pattern, anche noto come Weather Regime, più probabile. I pattern di riferimento sul settore euro-atlantico sono 4:
    anticiclone groenlandese (associabile alla NAO-); zonale (associabile alla NAO+); promontorio atlantico (Atlantic Ridge); blocco scandinavo (Scandinavian Blocking). L’insieme di questi 4 pattern spiega il 55% della variabilità euro-atlantica e se ne cerca una loro frequenza di occorenza. La stagionale si basa dunque su queste 4 definizioni di pattern, i cui risvolti climatici su scala regionale continentale sono stati ampiamente studiati in letteratura. Una definizione ne viene data al seguente linkhttps://confluence.ecmwf.int/display/FUG/Regime+Charts 
  2. I concetti di critical line e turning line sono strettamente legati al profilo latitudinale di vento zonale medio.
    Nella normalità il vento zonale medio aumenta con la latitudine. Questo crea una variazione nell’ambiente in cui le onde di Rossby sono immerse, per un’onda che sale di latitudine. Se il vento zonale medio si fa troppo intenso, l’onda viene riflessa (tale latitudine di riflessione rappresenta una turning line). è possibile osservare gli anticicloni salire di latitudine e la loro ascesa venir bloccata dal passaggio di profonde vorticità polari. Viceversa se il vento zonale medio si indebolisce salendo di latitudine, è possibile trovare una critical line, una latitudine alla quale, se raggiunta dall’anticiclone, questo si rompe provocando quello che in gergo viene chiamato “taglio alla radice” dell’anticiclone che si è elevato di latitudine. Alla formazione di una critical line segue dunque l’isolamento di un’alta pressione polare.Di conseguenza se il vortice polare è molto debole e si associa ad un vento zonale medio piuttosto basso o persino invertito salendo di latitudine si formerà una critical line che solitamente si associa ad un pattern di NAO negativa, con l’isolamento di una cellula anticiclonica sulla Groenlandia. Questo si combina con il numero d’onda elevato che caratterizza una condizione di vento zonale medio debole. Le onde corte hanno velocità di gruppo positiva e viaggiano dunque da ovest verso est, questo si traduce in un moto verso est delle depressioni atlantiche. I pattern di Atlantic Ridge e Scandinavian Blocking che incontrano una critical line si portano dunque generalmente sulla Groenlandia

    Se il vortice polare ha una struttura regolare (vento zonale medio che aumenta salendo di latitudine) ma senza essere più forte della norma, le onde che viaggiano verso nord incontrano una turning line oltre i 70 nord che blocca la salita dell’anticiclone alle latitudini subpolari, da cui la formazione dei pattern di Atlantic Ridge o Scandinavian Blocking. Questo si combina con un numero d’onda basso (compreso tra 2 e 4) che caratterizza una situazione di vento zonale medio vicino alla norma e la velocità di gruppo è negativa. Questi pattern evolvono solitamente da est ad ovest, e lo Scandinavian Blocking evolve in un Atlantic Ridge

    Se il vortice polare è molto forte e il vento zonale medio è intenso, la turning line scende di latitudine all’Europa centrale (fino a 50-60 nord) e la riflessione d’onda blocca gli anticicloni sull’Europa meridionale, da cui il pattern di NAO+. Tale scenario ha numero d’onda 1 o anche prossimo allo 0, è lineare e l’attività d’onda è assente.

DISCLAIMER:

Questa previsione vuole dare un’indicazione probabilistica di cosa potrebbe avvenire, infatti solo i calcolatori sono in grado di darci l’esatto risultato finale e calcolare con precisione l’interazione tra tutte le forzanti climatiche in gioco

Claudio Giulianelli