Tendenza mensile Aprile 2023: Final Warming e colpi di scena con eventi tardivi di freddo?
La tendenza mensile per capire l’andamento del mese di Aprile: come si evolverà la situazione nel medio-lungo termine?
Resoconto termo-pluviometrico per l’andamento del mese di Aprile 2023
Condizione media più probabile
- Temperatura: Vicine alla media
- Precipitazioni: Vicine alla media
- Pattern: anticiclone groenlandese; promontorio atlantico; blocco scandinavo
Condizione di nevosità più probabile
- Pianura (0-300 mslm): assente
- Collina (300-600 mslm): molto scarsa (<2 cm)
Accumulo totale più probabile
- Bassa montagna (600-1000 mslm): scarsa (5-10 cm)
- Media montagna (1000-1500 mslm): relativamente abbondante(<20 cm)
- Alta montagna (>1500 mslm): abbondante ( >50 cm oltre 2000 metri)
Analisi sintetica per la proiezione mensile di Aprile 2023
Aprile vede un cambio della circolazione rispetto al mese di Marzo sin dal suo inizio. È in corso un riassetto della distribuzione delle vorticità polari, adagiate sulla Siberia nel mese precedente per via di un evento SSW prevalentemente di tipo displacement, che hanno portato ad una configurazione di dipolo artico negativo. Con l’inizio del nuovo mese le masse artiche tornano a redistribuirsi nella loro sede naturale e il settore canadese vedrà un raffreddamento.
Il ritorno del vortice polare sul settore del Canada/Groenlandia favorirà il ripristino del gradiente latitudinale di pressione polo-equatore sul settore europeo, di conseguenza cesseranno le rotture d’onda frequenti che alimentavano l’anticiclone Groenlandese in Marzo con la fine del regime di NAO negativa.
Il ripristino della turning line, di alta latitudine, favorirà l’insorgenza dell’anticiclone scandinavo ad inizio mese con un’ondata di freddo moderata/forte in arrivo sull’Italia.
Tale dinamica viene incentivata da un lato dalla Stratosfera, infatti lo Stratwarming di metà Febbraio si trova nella statistica alle sue battute finali, con l’ultimo touch down dell’anomalia stratosferica di NAM negativo che era da lungo attesa a cavallo tra Marzo e Aprile. Da un lato appare evidente che l’anomalia di NAM negativo della prima decade di Aprile sia resa possibile anche dall’inizio del Final Warming radiativo, la cui manifestazione riguarda la Stratosfera ma interrompe la fisiologica ripresa delle velocità zonali stratosferiche che avrebbero potuto impedire la ripresa dell’attività d’onda troposferica prevista ad inizio mese.
Il riassetto barico della zona artica è guidato da dinamiche troposferiche, venendo meno la forzante stratosferica a causa del Final Warming. In particolare la Madden potrebbe giocare un ruolo, in uscita nelle fasi 6 e 7 soprattutto, maggiormente propensa ad una redistribuzione delle masse artiche.
In prima decade dunque il clima sarà pienamente invernale e non si può escludere il ritorno della neve non solo in bassa montagna ma anche in medio-alta collina se il freddo entrerà sulle regioni del centro-nord Italia, favorendo dunque ciclogenesi sul medio Tirreno nonché instabilità a ciclo diurno in grado di portare i fiocchi fino a quote insolite per il periodo, ma questi dettagli andranno attentamente valutati dalle corse deterministiche ancora molto instabili.
È probabile che nei giorni successivi (tra prima e seconda decade) vi sia la deriva dell’anticiclone sul nord Europa verso la Groenlandia/oceano o sulla Russia europea, con addolcimento del clima ma fasi di maltempo in arrivo entro metà mese, con quote neve in rialzo principalmente all’alta montagna. Nella seconda parte del mese è possibile un ripristino di condizioni anticicloniche subtropicali ancora in un contesto di circolazione movimentata con temperature abbondantemente sopra la media, con minime frequentemente sopra i 10 gradi e massime sopra i 20 (a quote pianeggianti), non è da escludere qualche assaggio precoce di clima di inizio Estate.
Sembra poco probabile una eccessiva persistenza, dunque non si può escludere che la terza decade del mese si concluda con maggiore instabilità e temperature vicine alla norma, col ritorno di qualche nevicata in alta quota.
Note:
- Nella sezione pattern si vuole dare una probabilità del pattern, anche noto come Weather Regime, più probabile. I pattern di riferimento sul settore euro-atlantico sono 4:
anticiclone groenlandese (associabile alla NAO-); zonale (associabile alla NAO+); promontorio atlantico (Atlantic Ridge); blocco scandinavo (Scandinavian Blocking). L’insieme di questi 4 pattern spiega il 55% della variabilità euro-atlantica e se ne cerca una loro frequenza di occorenza. La stagionale si basa dunque su queste 4 definizioni di pattern, i cui risvolti climatici su scala regionale continentale sono stati ampiamente studiati in letteratura. Una definizione ne viene data al seguente link
https://confluence.ecmwf.int/display/FUG/Regime+Charts
- I concetti di critical line e turning line sono strettamente legati al profilo latitudinale di vento zonale medio.
Nella normalità il vento zonale medio aumenta con la latitudine. Questo crea una variazione nell’ambiente in cui le onde di Rossby sono immerse, per un’onda che sale di latitudine. Se il vento zonale medio si fa troppo intenso, l’onda viene riflessa (tale latitudine di riflessione rappresenta una turning line). è possibile osservare gli anticicloni salire di latitudine e la loro ascesa venir bloccata dal passaggio di profonde vorticità polari. Viceversa se il vento zonale medio si indebolisce salendo di latitudine, è possibile trovare una critical line, una latitudine alla quale, se raggiunta dall’anticiclone, questo si rompe provocando quello che in gergo viene chiamato “taglio alla radice” dell’anticiclone che si è elevato di latitudine. Alla formazione di una critical line segue dunque l’isolamento di un’alta pressione polare.
Di conseguenza se il vortice polare è molto debole e si associa ad un vento zonale medio piuttosto basso o persino invertito salendo di latitudine si formerà una critical line che solitamente si associa ad un pattern di NAO negativa, con l’isolamento di una cellula anticiclonica sulla Groenlandia. Questo si combina con il numero d’onda elevato che caratterizza una condizione di vento zonale medio debole. Le onde corte hanno velocità di gruppo positiva e viaggiano dunque da ovest verso est, questo si traduce in un moto verso est delle depressioni atlantiche. I pattern di Atlantic Ridge e Scandinavian Blocking che incontrano una critical line si portano dunque generalmente sulla Groenlandia
Se il vortice polare ha una struttura regolare (vento zonale medio che aumenta salendo di latitudine) ma senza essere più forte della norma, le onde che viaggiano verso nord incontrano una turning line oltre i 70 nord che blocca la salita dell’anticiclone alle latitudini subpolari, da cui la formazione dei pattern di Atlantic Ridge o Scandinavian Blocking. Questo si combina con un numero d’onda basso (compreso tra 2 e 4) che caratterizza una situazione di vento zonale medio vicino alla norma e la velocità di gruppo è negativa. Questi pattern evolvono solitamente da est ad ovest, e lo Scandinavian Blocking evolve in un Atlantic Ridge
Se il vortice polare è molto forte e il vento zonale medio è intenso, la turning line scende di latitudine all’Europa centrale (fino a 50-60 nord) e la riflessione d’onda blocca gli anticicloni sull’Europa meridionale, da cui il pattern di NAO+. Tale scenario ha numero d’onda 1 o anche prossimo allo 0, è lineare e l’attività d’onda è assente.
DISCLAIMER:
Questa previsione vuole dare un’indicazione probabilistica di cosa potrebbe avvenire, infatti solo i calcolatori sono in grado di darci l’esatto risultato finale e calcolare con precisione l’interazione tra tutte le forzanti climatiche in gioco