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Analisi meteo

Tendenza meteo Luglio 2023: a tratti caldo ma con pause e temporali

Resoconto termo-pluviometrico per l’andamento del mese di Luglio 2023

Condizione media più probabile

  • Temperatura: sopra la media
  • Precipitazioni: Prossime alla media
  • Pattern: zonale, anticiclone groenlandese (1)

Analisi sintetica per la proiezione di Luglio 2023

Prosegue la stagione estiva 2023 che con il mese di Giugno ha mostrato una prima parte decisamente perturbata ed una seconda parte più volta al caldo ed alle prime fasi stabili più durature; iniziamo dunque ad analizzare quale potrebbe essere l’andamento per il mese di Luglio 2023: l’ingrediente fondamentale che continua a descrivere la stagione in corso e le prossime settimane è il momento angolare globale, che descrive ancora un quadro globale dettato da un vento zonale medio più forte del normale. L’ondata di calore attesa iniziare il 7 Luglio quindi da un lato non troverebbe le condizioni per una eccessiva persistenza, dall’altro sembra anche poco probabile che l’anticiclone africano possa elevarsi in posizione meridiana invadendo tutto il nostro continente.

Proiezione del momento angolare globale per Luglio –  Fonte: https://atlas.niu.edu/gwo/

 

Se dunque per la prima settimana di Luglio 2023 non sono attese anomalie termiche e pluviometriche di rilievo, dopo il 7 del mese le temperature andranno comunque sopra la media (in concomitanza col passaggio al regime di anticiclone groenlandese) e non è da escludere un picco di caldo intenso. Infatti come si può notare dalla carta sottostante (da non prendere alla lettera in quanto distante ancora molti giorni)

Previsione del 2 Luglio 2023 per il 9 Luglio 2023 – anomalie di temperatura a 1500 metri (850 hPa) – Fonte Meteociel

Stiamo andando incontro ad un periodo di temperature diffusamente sopra la media su tutto il settore Euro-Atlantico, che testimonia un aumento delle temperature globali probabilmente a causa dell’avvento di El-nino su un riscaldamento globale di per se già presente, di fondo. Inoltre l’anticiclone groenlandese porta un abbassamento della corrente a getto di latitudine e il pescaggio di aria tropicale verso le medie latitudini che va a far salire le temperature globali.

Le temperature dunque saranno sopra la media anche in nord Africa e basterà un lieve sollevamento dell’anticiclone africano per far salire subito le temperature, che potranno portarsi tra il 7 e il 15 del mese fin sui 35 gradi su pianure e zone interne, ma non è da escludere anche qualche rapida fiammata di caldo con temperature fino a 37-38 gradi sulle stesse zone.

La Madden non pare debba giocare un ruolo, rimanendo prevalentemente nel cerchio

MJO non importante nelle prossime settimane, confinata dentro il cerchio – fonte NOAA

Entro la fine della seconda decade comunque il gran caldo batterà in ritirata col ripristino di un regime maggiormente zonale (ritorno dell’anticiclone delle Azzorre specie in Atlantico), e attorno al 20 potrebbe presentarsi una nuova fase instabile con temporali a ciclo diurno e/o break temporaleschi. Il caldo della seconda decade potrebbe bastare a far chiudere il mese sopra la media, mentre per la terza decade non vi sono segnali particolarmente propensi ad ulteriori forti ondate di calore, il mese potrebbe dunque chiudersi con la presenza dell’anticiclone delle Azzorre, temperature nella norma e qualche raro temporale di calore possibile sui rilievi appenninici e minori.


Note:

  1. Nella sezione pattern si vuole dare una probabilità del pattern, anche noto come Weather Regime, più probabile. I pattern di riferimento sul settore euro-atlantico sono 4:

anticiclone groenlandese (associabile alla NAO-); zonale (associabile alla NAO+); promontorio atlantico (Atlantic Ridge); blocco scandinavo (Scandinavian Blocking). L’insieme di questi 4 pattern spiega il 55% della variabilità euro-atlantica e se ne cerca una loro frequenza di occorenza. La stagionale si basa dunque su queste 4 definizioni di pattern, i cui risvolti climatici su scala regionale continentale sono stati ampiamente studiati in letteratura. Una definizione ne viene data al seguente link

https://confluence.ecmwf.int/display/FUG/Regime+Charts

  1. I concetti di critical line e turning line sono strettamente legati al profilo latitudinale di vento zonale medio.

Nella normalità il vento zonale medio aumenta con la latitudine. Questo crea una variazione nell’ambiente in cui le onde di Rossby sono immerse, per un’onda che sale di latitudine. Se il vento zonale medio si fa troppo intenso, l’onda viene riflessa (tale latitudine di riflessione rappresenta una turning line). è possibile osservare gli anticicloni salire di latitudine e la loro ascesa venir bloccata dal passaggio di profonde vorticità polari. Viceversa se il vento zonale medio si indebolisce salendo di latitudine, è possibile trovare una critical line, una latitudine alla quale, se raggiunta dall’anticiclone, questo si rompe provocando quello che in gergo viene chiamato “taglio alla radice” dell’anticiclone che si è elevato di latitudine. Alla formazione di una critical line segue dunque l’isolamento di un’alta pressione polare.

Di conseguenza se il vortice polare è molto debole e si associa ad un vento zonale medio piuttosto basso o persino invertito salendo di latitudine si formerà una critical line che solitamente si associa ad un pattern di NAO negativa, con l’isolamento di una cellula anticiclonica sulla Groenlandia. Questo si combina con il numero d’onda elevato che caratterizza una condizione di vento zonale medio debole. Le onde corte hanno velocità di gruppo positiva e viaggiano dunque da ovest verso est, questo si traduce in un moto verso est delle depressioni atlantiche. I pattern di Atlantic Ridge e Scandinavian Blocking che incontrano una critical line si portano dunque generalmente sulla Groenlandia

Se il vortice polare ha una struttura regolare (vento zonale medio che aumenta salendo di latitudine) ma senza essere più forte della norma, le onde che viaggiano verso nord incontrano una turning line oltre i 70 nord che blocca la salita dell’anticiclone alle latitudini subpolari, da cui la formazione dei pattern di Atlantic Ridge o Scandinavian Blocking. Questo si combina con un numero d’onda basso (compreso tra 2 e 4) che caratterizza una situazione di vento zonale medio vicino alla norma e la velocità di gruppo è negativa. Questi pattern evolvono solitamente da est ad ovest, e lo Scandinavian Blocking evolve in un Atlantic Ridge

Se il vortice polare è molto forte e il vento zonale medio è intenso, la turning line scende di latitudine all’Europa centrale (fino a 50-60 nord) e la riflessione d’onda blocca gli anticicloni sull’Europa meridionale, da cui il pattern di NAO+. Tale scenario ha numero d’onda 1 o anche prossimo allo 0, è lineare e l’attività d’onda è assente.

DISCLAIMER:

Questa previsione vuole dare un’indicazione probabilistica di cosa potrebbe avvenire, infatti solo i calcolatori sono in grado di darci l’esatto risultato finale e calcolare con precisione l’interazione tra tutte le forzanti climatiche in gioco

Claudio Giulianelli