Tendenza meteo Agosto 2023: l’Estate fa ancora la voce grossa con caldo in vista
Resoconto termo-pluviometrico per l’andamento del mese di Agosto 2023
Condizione media più probabile
- Temperatura: sopra la media
- Precipitazioni: Prossime alla media
- Pattern: zonale, anticiclone groenlandese (1)
Analisi sintetica per la proiezione di Agosto 2023
Il mese di Agosto 2023 sarà ancora improntato al perdurare del caldo estivo a tratti intenso.
In particolare dal determinismo dei modelli fisico-matematici si evince un nuovo riassetto barico nel corso dei prossimi giorni dopo questo finale di Luglio con temperature di poco superiori alla norma o nella norma, in cui l’anticiclone africano è tornato a lambire i nostri territori. Il 5 agosto l’anticiclone delle Azzorre permetterà ad una depressione atlantica di scivolare verso il golfo del Leone e mari italiani, portando qualche temporale e un deciso calo termico su tutta Italia sin verso il 7-8.
Tale evento avrà delle conseguenze ancora incerte sulle vicende delle settimane successive in Europa: in un primo momento l’approfondimento di tale vortice anche al suolo (isobare bianche) sui Balcani e mar Baltico nei giorni successivi, attiverà un intenso richiamo caldo subtropicale con una rapida e forte ondata di calore verso l’Ucraina e la Russia. Tale situazione rappresenta la genesi di un’onda di Rossby del flusso zonale medio, rappresentata in figura sotto.
Successivamente vi sono due scenari possibili rappresentati nelle due animazioni sottostanti
Nel primo scenario l’isolamento del massimo di pressione sulle Svalbard rappresenta un evento di rottura dell’onda di Rossby ( la si nota col transito dei vortici verso la Russia centro-meridionale il 10 agosto e l’isolamento del massimo di pressione). In queste situazioni si ha un’accelerazione della corrente a getto, qui di passaggio sull’Europa centrale e quindi le anomalie di pressione vanno distendendosi lungo i paralleli secondo uno scenario maggiormente zonale.
Il secondo invece non vede rottura d’onda, ricordando ancora una volta maggiormente uno scenario da vento zonale medio debole con scambi meridiani che sembrano più associabili a valori bassi di momento angolare nel nostro emisfero, segno che l’avanzata dell’El nino è ancora in difficoltà dopo la battuta d’arresto nel mese di Luglio.
Comunque in entrambi i casi si può notare successivamente il ritiro in zona polare delle depressioni Europee, che riporterà gli anticicloni subtropicali a spanciare verso il sud Europa e l’Italia alla fine della prima decade di agosto, per tre motivi :
il primo è che si formerà un treno d’onda meridionale rappresentato nella figura sottostante
(si immagini di guardare l’Europa in sezione longitudinale, le depressioni sull’europa settentrionale rappresentino la fase discendente dell’onda, ossia mostrino un avvallamento nell’altezza della superficie di geopotenziale di 500 hpa, mentre la fascia degli anticicloni alle basse latitudini rappresentino la fase ascendente, ossia il massimo dell’onda).
Treno d’onda meridionale che in entrambi i casi viaggia verso nord. Questo solleva la fascia degli anticicloni subtropicali spingendoli sul mediterraneo.
il secondo è che in generale nei due scenari, sia quello con l’avvenuta rottura d’onda sia quello senza, vi sarebbe successivamente un ripristino dell’ordine nella circolazione atmosferica, specie nel secondo scenario le depressioni europee si ritirano in zona artica e l’anticiclone russo ritorna a sud riassorbito dalla fascia anticiclonica subtropicale. Queste situazioni si associano a flussi di Eliassen-Palm divergenti e amplificano il divario di pressione tra nord e sud Europa, similmente a quanto avviene in inverno con la costruzione della NAO positiva (2).
Il terzo è che tale divergenza dei flussi di Eliassen-Palm si associa ad un rinforzo della corrente a getto sull’Europa centrale che induce il richiamo di aria calda subtropicale ad alimentare gli anticicloni (rotture d’onda anticiclonica di bassa latitudine similmente alla NAO+ invernale (2)). Questo comporta l’arrivo del gran caldo sull’Europa meridionale, specialmente verso Canarie, Spagna, Francia e stati alpini/nord Italia nel momento in cui i vortici atlantici entrano in Europa. Successivamente il caldo diffonde da ovest su tutta Italia come si evince dalla carta sottostante nel momento in cui le depressioni proseguono il loro viaggio verso est.
Il riassorbimento di tali anomalie comporta solitamente 7-10 giorni almeno, il che significa che l’Italia continuerà a rimanere ostaggio del caldo africano probabilmente per tutta la seconda decade, con punte massime a più riprese verso i 35-37 gradi in pianura e Roma, in un contesto climatico a tratti secco e largamente soleggiato. Fino a quel momento sarà da valutare con i consueti bollettini eventuali variazioni a questo stato medio delle cose, ad esempio i modelli non escludono che l’anticiclone africano possa insistere maggiormente sull’Europa occidentale e quindi dei temporali di calore possano presentarsi anche sull’appennino laziale.
Per la terza decade non ci sono a disposizione indizi chiari su possibili sviluppi, la Madden-Julian Oscillation infatti viene vista rimanere ininfluente. è possibile che la terza decade possa risultare ancora estiva, più umida seppur con temperature meno elevate ma ancora superiori a 30 gradi. Un po’ di instabilità a ciclo diurno potrebbe cominciare a manifestarsi per parziali cedimenti degli anticicloni subtropicali in montagna e zone prospicienti. In generale infatti anche per questo mese di Agosto la caratteristica fondamentale sembra essere una fascia anticiclonica subtropicale ben presente, una di quelle stagioni in cui a parte piccole parentesi come quella del 5 agosto la vera fine del dominio subtropicale la si potrà avere solo con la fine della stagione. Ci si attende dunque un mese diverso da quello prospettato nella trimestrale, in cui si immaginava un anticiclone delle Azzorre maggiormente presente sull’Europa centro-settentrionale e quindi spesso variabile.
Da notare come dal mese di Luglio, e ancora nel mese di Agosto, le temperature globali siano invece abbondantemente sopra la media. Anche dalla carta emisferica è possibile notare come nei prossimi giorni le zone più calde della norma continuino a dominare su quelle fredde. In tal frangente è dunque facile che le temperature possano andare sopra la media nel corso di Agosto
Note:
- Nella sezione pattern si vuole dare una probabilità del pattern, anche noto come Weather Regime, più probabile. I pattern di riferimento sul settore euro-atlantico sono 4:
anticiclone groenlandese (associabile alla NAO-); zonale (associabile alla NAO+); promontorio atlantico (Atlantic Ridge); blocco scandinavo (Scandinavian Blocking). L’insieme di questi 4 pattern spiega il 55% della variabilità euro-atlantica e se ne cerca una loro frequenza di occorenza. La stagionale si basa dunque su queste 4 definizioni di pattern, i cui risvolti climatici su scala regionale continentale sono stati ampiamente studiati in letteratura. Una definizione ne viene data al seguente link
https://confluence.ecmwf.int/display/FUG/Regime+Charts
- I concetti di critical line e turning line sono strettamente legati al profilo latitudinale di vento zonale medio.
Nella normalità il vento zonale medio aumenta con la latitudine. Questo crea una variazione nell’ambiente in cui le onde di Rossby sono immerse, per un’onda che sale di latitudine. Se il vento zonale medio si fa troppo intenso, l’onda viene riflessa (tale latitudine di riflessione rappresenta una turning line). è possibile osservare gli anticicloni salire di latitudine e la loro ascesa venir bloccata dal passaggio di profonde vorticità polari. Viceversa se il vento zonale medio si indebolisce salendo di latitudine, è possibile trovare una critical line, una latitudine alla quale, se raggiunta dall’anticiclone, questo si rompe provocando quello che in gergo viene chiamato “taglio alla radice” dell’anticiclone che si è elevato di latitudine. Alla formazione di una critical line segue dunque l’isolamento di un’alta pressione polare.
Di conseguenza se il vortice polare è molto debole e si associa ad un vento zonale medio piuttosto basso o persino invertito salendo di latitudine si formerà una critical line che solitamente si associa ad un pattern di NAO negativa, con l’isolamento di una cellula anticiclonica sulla Groenlandia. Questo si combina con il numero d’onda elevato che caratterizza una condizione di vento zonale medio debole. Le onde corte hanno velocità di gruppo positiva e viaggiano dunque da ovest verso est, questo si traduce in un moto verso est delle depressioni atlantiche. I pattern di Atlantic Ridge e Scandinavian Blocking che incontrano una critical line si portano dunque generalmente sulla Groenlandia
Se il vortice polare ha una struttura regolare (vento zonale medio che aumenta salendo di latitudine) ma senza essere più forte della norma, le onde che viaggiano verso nord incontrano una turning line oltre i 70 nord che blocca la salita dell’anticiclone alle latitudini subpolari, da cui la formazione dei pattern di Atlantic Ridge o Scandinavian Blocking. Questo si combina con un numero d’onda basso (compreso tra 2 e 4) che caratterizza una situazione di vento zonale medio vicino alla norma e la velocità di gruppo è negativa. Questi pattern evolvono solitamente da est ad ovest, e lo Scandinavian Blocking evolve in un Atlantic Ridge
Se il vortice polare è molto forte e il vento zonale medio è intenso, la turning line scende di latitudine all’Europa centrale (fino a 50-60 nord) e la riflessione d’onda blocca gli anticicloni sull’Europa meridionale, da cui il pattern di NAO+. Tale scenario ha numero d’onda 1 o anche prossimo allo 0, è lineare e l’attività d’onda è assente.
DISCLAIMER:
Questa previsione vuole dare un’indicazione probabilistica di cosa potrebbe avvenire, infatti solo i calcolatori sono in grado di darci l’esatto risultato finale e calcolare con precisione l’interazione tra tutte le forzanti climatiche in gioco