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Analisi meteo

Tendenza meteo Novembre 2023: mese più caldo della media e con piogge più scarse per il Lazio?

Resoconto termo-pluviometrico per l’andamento del mese di Novembre 2023

Condizione media più probabile

  • Temperatura: sopra la media
  • Precipitazioni: sotto la media o in media
  • Pattern: zonale, anticiclone groenlandese (1)

Condizione di nevosità più probabile

  • Pianura (0-300 mslm): assente
  • Collina (300-600 mslm): assente

Accumulo totale più probabile di neve

  • Bassa montagna (600-1000 mslm): assente
  • Media montagna (1000-1500 mslm): neve molto scarsa o assente (<5 cm)
  • Alta montagna (>1500 mslm): neve scarsa (<20 cm)

Analisi sintetica per la proiezione di Novembre 2023

Per la prima parte del mese la tendenza prospettata dai modelli meteorologici è quella di una persistenza di un flusso atlantico in Europa, ma che rispetto ai primi giorni del mese andrà sempre più ritirandosi verso nord, lasciando spazio alla risalita di aria calda e della fascia degli anticicloni subtropicali. In tal frangente, torneranno a salire le temperature, che andranno spesso sopra la media, dopo qualche parentesi di clima più autunnale in questi primi giorni del mese.

Fino a metà mese dunque si prospetta ancora un clima mite umido, con giornate soleggiate in aumento ma qualche perturbazione atlantica di passaggio sarà ancora possibile. Date le temperature marine ancora elevate e la provenienza subtropicale delle masse d’aria che precedono i fronti, le piogge potrebbero ancora manifestare un carattere più tipico del semestre caldo, con fenomeni temporaleschi dal mare localmente violenti. D’altra parte quando il flusso atlantico incentiva la risalita della fascia anticiclonica subtropicale, i fronti atlantici che dividono le masse d’aria di natura molto diversa tra loro possono risultare anche piuttosto intermittenti, oltre che temporaleschi: i fronti possono rompersi, dissolversi, e poi riprendere vita successivamente saltando vasti territori. Ancora sarà possibile dunque assistere a province colpite dal maltempo ed altre per nulla o quasi toccate.

La Madden-Julian Oscillation non avrà influenza fino a metà mese, successivamente le proiezioni di ECMWF indicano la convezione tropicale palesarsi nelle fasi 7-8  entro il 20 e passare alla 1 e 2 in terza decade

Madden-Julian Oscillation, fonte www.ecmwf.int

Le mappe di regressione lineare indicano per la fase 7 e 8 un rinforzo dell’anticiclone delle Azzorre

Fonte: atmos.albany.edu

entro il 17 Novembre (prima mappa) che suggeriscono dopo la metà del mese un cambio di scenario rispetto a quanto visto sin ora, da fine Ottobre infatti profondi depressioni atlantiche dominano la scena. Contestualmente alle previsioni attuali per la prima parte del mese, che vedono tali profondi vortici ritirarsi a nord, si può immaginare dunque che dalla metà del mese l’anticiclone delle Azzorre possa tornare a riaffacciarsi in Europa (passaggio nei regimi da anticiclone groenlandese a zonale(1), (2)). In tal frangente, al suo ingresso sarebbe probabile un ultimo peggioramento in Italia accompagnato da venti settentrionali più freddi dunque tra il 15 e il 20. Il successivo passaggio alle fasi 1 e 2, mostrato sotto

si assocerebbe all’arrivo di una nuova fase stabile e anticiclonica piuttosto mite, seppur senza caldo record in quanto l’alta pressione sarebbe di natura prevalentemente oceanica. La terza decade del mese alla fine sarebbe dunque in prevalenza soleggiata e con temperature ancora di metà autunno, a più riprese vicine ai 20 gradi diffusamente nei valori massimi.

Poichè Novembre è il mese più piovoso dell’anno, la mancanza di piogge in terza decade quasi totale porterebbe il mese a chiudere diffusamente in deficit. Temperature quasi costantemente sopra la media, ad eccezione di una fase più fredda della media più probabile, come detto precedentemente, tra il 15 e il 20 del mese.

Un altro possibile segnale dell’arrivo dell’anticiclone delle Azzorre in terza decade viene dalla Stratosfera:

Fonte: stratobserve.com

L’immagine soprastante mostra, nel corso del tempo, il valore del NAM su tutta la colonna d’aria (dal suolo, 1000 hpa, all’alta stratosfera, 1 hpa). Il NAM è un indice che misura la differenza di pressione tra polo nord e basse latitudini. Quando è positivo, tale differenza di pressione è più forte del normale, quando è negativo è più debole del normale. Si può vedere che in generale sotto i 50 hpa compare molto colore “rosso”, ossia il NAM è stato in larga parte negativo. In tal contesto si inserisce l’anticiclone groenlandese e le depressioni atlantiche insistenti che dalla seconda parte di Ottobre stanno dominando la scena sull’Europa centro-meridionale (2). Al di sopra di tale quota però, in Stratosfera, il NAM è neutro o leggermente positivo, e attorno al 10 Novembre è previsto un massimo di anomalia positiva. Il NAM positivo in Stratosfera potrebbe indurre un aumento del vento zonale medio anche in Troposfera, con l’eliminazione dell’anticiclone Groenlandese e lo spanciamento di quello delle Azzorre sul continente. Questo sarebbe anche in linea con quanto prospettato nella tendenza trimestrale, in cui ci si attendeva un novembre caldo e siccitoso per un rinforzo del vortice polare (ossia un aumento della differenza di pressione polo-equatore)

Note:

  1. Nella sezione pattern si vuole dare una probabilità del pattern, anche noto come Weather Regime, più probabile. I pattern di riferimento sul settore euro-atlantico sono 4:

anticiclone groenlandese (associabile alla NAO-); zonale (associabile alla NAO+); promontorio atlantico (Atlantic Ridge); blocco scandinavo (Scandinavian Blocking). L’insieme di questi 4 pattern spiega il 55% della variabilità euro-atlantica e se ne cerca una loro frequenza di occorenza. La stagionale si basa dunque su queste 4 definizioni di pattern, i cui risvolti climatici su scala regionale continentale sono stati ampiamente studiati in letteratura. Una definizione ne viene data al seguente link

https://confluence.ecmwf.int/display/FUG/Regime+Charts

  1. I concetti di critical line e turning line sono strettamente legati al profilo latitudinale di vento zonale medio.

Nella normalità il vento zonale medio aumenta con la latitudine. Questo crea una variazione nell’ambiente in cui le onde di Rossby sono immerse, per un’onda che sale di latitudine. Se il vento zonale medio si fa troppo intenso, l’onda viene riflessa (tale latitudine di riflessione rappresenta una turning line). è possibile osservare gli anticicloni salire di latitudine e la loro ascesa venir bloccata dal passaggio di profonde vorticità polari. Viceversa se il vento zonale medio si indebolisce salendo di latitudine, è possibile trovare una critical line, una latitudine alla quale, se raggiunta dall’anticiclone, questo si rompe provocando quello che in gergo viene chiamato “taglio alla radice” dell’anticiclone che si è elevato di latitudine. Alla formazione di una critical line segue dunque l’isolamento di un’alta pressione polare.

Di conseguenza se il vortice polare è molto debole e si associa ad un vento zonale medio piuttosto basso o persino invertito salendo di latitudine si formerà una critical line che solitamente si associa ad un pattern di NAO negativa, con l’isolamento di una cellula anticiclonica sulla Groenlandia. Questo si combina con il numero d’onda elevato che caratterizza una condizione di vento zonale medio debole. Le onde corte hanno velocità di gruppo positiva e viaggiano dunque da ovest verso est, questo si traduce in un moto verso est delle depressioni atlantiche. I pattern di Atlantic Ridge e Scandinavian Blocking che incontrano una critical line si portano dunque generalmente sulla Groenlandia evolvendo in una NAO negativa.

Se il vortice polare ha una struttura regolare (vento zonale medio che aumenta salendo di latitudine) ma senza essere più forte della norma, le onde che viaggiano verso nord incontrano una turning line oltre i 70 nord che blocca la salita dell’anticiclone alle latitudini subpolari, da cui la formazione dei pattern di Atlantic Ridge o Scandinavian Blocking. Questo si combina con un numero d’onda basso (compreso tra 2 e 4) che caratterizza una situazione di vento zonale medio vicino alla norma e la velocità di gruppo è negativa. Questi pattern evolvono solitamente da est ad ovest, e lo Scandinavian Blocking evolve in un Atlantic Ridge

Se il vortice polare è molto forte e il vento zonale medio è intenso, la turning line scende di latitudine all’Europa centrale (fino a 50-60 nord) e la riflessione d’onda blocca gli anticicloni sull’Europa meridionale, da cui il pattern di NAO+. Tale scenario ha numero d’onda 1 o anche prossimo allo 0, è lineare e l’attività d’onda è assente.

DISCLAIMER:

Questa previsione vuole dare un’indicazione probabilistica di cosa potrebbe avvenire, infatti solo i calcolatori sono in grado di darci l’esatto risultato finale e calcolare con precisione l’interazione tra tutte le forzanti climatiche in gioco

Claudio Giulianelli