Tendenza meteo Dicembre 2023: avvio dinamico, con un finale insolitamente mite sul Lazio?
Resoconto termo-pluviometrico per l’andamento del mese di Dicembre 2023
Condizione media più probabile
- Temperatura: in media
- Precipitazioni: in media o sopra
- Pattern: anticiclone groenlandese, zonale, anticiclone scandinavo (1)
Condizione di nevosità più probabile
- Pianura (0-300 mslm): assente
- Collina (300-600 mslm): probabilità bassa
Accumulo totale più probabile di neve
- Bassa montagna (600-1000 mslm): neve scarsa (<10 cm)
- Media montagna (1000-1500 mslm): neve scarsa (<20 cm)
- Alta montagna (>1500 mslm): neve mediamente abbondante (fino a 70-80 cm specie oltre i 2000)
Analisi sintetica per la proiezione di Dicembre 2023
Nella prima decade del nuovo mese il tempo si manterrà variabile. Dopo la scaldata del 1 Dicembre, le temperature vedranno un altalena termica ma andranno stabilizzandosi vicino le medie del periodo, in alcune fasi poco sotto in altre poco sopra. Questo perchè l’aria fredda presente in Scandinavia verrà veicolata verso l’oceano da rotture d’onda cicloniche secondo uno scenario da anticiclone groenlandese (NAO-).
Il potenziamento del flusso di depressioni atlantiche verso il continente consentirà il passaggio di varie perturbazioni nevose in genere sopra i 1600-1800 metri, dove gli accumuli potrebbero essere abbondanti. Temperature a tratti invernali con brinate mattutine diffuse e massime sui 10 gradi in collina, più caldo durante l’avvicinamento dei fronti atlantici con temperature più tipiche di metà/fine Novembre.
Nella seconda decade vari elementi propendono per una reintensificazione del vortice polare e dunque un aumento del vento zonale medio. Il ricompattamento delle masse artiche eliminerebbe le depressioni sull’atlantico meridionale forzando invece i flussi di calore a puntare l’Europa orientale e/o la penisola scandinava. In questa stagione infatti non vi è la predisposizione per una eccessiva intensificazione del vento zonale medio che inibirebbe qualsiasi intrusione di aria calda alle latitudini artiche. Invece un anticiclone dinamico specie dopo il 15 è atteso tra Europa e Russia, in quanto il ritorno di una condizione di blocco sugli Urali, come già accaduto in Novembre, consentirebbe una nuova propagazione dei flussi di calore anche verso la Stratosfera dove un evento di Stratwarming major è atteso nel corso di questa stagione e più probabilmente alla fine di Dicembre. Lo sviluppo quindi di un’alta pressione russo-scandinava specie dopo il 13-15 andrebbe a veicolare aria fredda o anche molto fredda nuovamente verso l’Europa specie intorno al 20. All’inizio della seconda decade invece ancora clima mite e a tratti soleggiato con temperature sopra la media
Difficile ad ora immaginare come potrebbe essere coinvolta l’Italia dal ritorno del freddo tra seconda e terza decade, ma non è da escludere che in tal frangente una parte dell’aria fredda possa entrare sul mediterraneo con nevicate fino a quote collinari.
Nel frattempo andando verso la terza decade potrebbe concretizzarsi l’evento di Stratwarming major, ossia uno di quegli Stratwarming in grado di invertire la zonalità in Stratosfera. In Troposfera invece nel frattempo potrebbe aversi l’eliminazione dell’anticiclone scandinavo che ha dato il via allo Stratwarming col ritorno di rotture d’onda cicloniche che dominerebbero la scena per buona parte dell’ultima decade dell’anno e il ritorno ad un regime di anticiclone groenlandese (NAO-). Il clima tornerebbe a farsi più mite con temperature a tratti anche abbondantemente sopra la media e col passaggio di svariate perturbazioni atlantiche. L’evento stratosferico avrebbe ripercussioni a partire dal mese di Gennaio, mentre l’ultima decade di Dicembre chiuderebbe dunque con temperature nella norma o sopra.
Nel complesso, considerando possibile un episodio invernale in seconda decade, il mese potrebbe chiudere complessivamente in media termica sul Lazio. Le precipitazioni saranno abbastanza frequenti specie nella prima decade del mese e in terza.
Questo iter sembra essere guidato anche dalla Madden che seguirà abbastanza regolarmente la progressione in tutte le sue fasi nel corso del mese, come mostrato nella figura sottostante (fasi MJO previste dal centro meteo Europeo ECMWF)
Le mappe di regressione lineare di Paul Roundy per la MJO in fase 6 fra 15 giorni, quindi in piena seconda decade, mostrano l’emersione dello scenario di Scand Block con freddo però a scorrere principalmente sul nord Europa
L’italia dunque dovrebbe avere un coinvolgimento marginale come in Novembre e difficilmente valutabile allo stato attuale. Ciononostante non si può escludere che questa volta possa esservi un ingresso più deciso del freddo anche sul centro-nord Italia. Questa fase sarebbe quella responsabile di un nuovo attacco al vortice polare stratosferico, stavolta con inversione del vento zonale medio in Stratosfera più probabile i primi giorni di Gennaio 2024.
Note:
- Nella sezione pattern si vuole dare una probabilità del pattern, anche noto come Weather Regime, più probabile. I pattern di riferimento sul settore euro-atlantico sono 4:
anticiclone groenlandese (associabile alla NAO-); zonale (associabile alla NAO+); promontorio atlantico (Atlantic Ridge); blocco scandinavo (Scandinavian Blocking). L’insieme di questi 4 pattern spiega il 55% della variabilità euro-atlantica e se ne cerca una loro frequenza di occorenza. La stagionale si basa dunque su queste 4 definizioni di pattern, i cui risvolti climatici su scala regionale continentale sono stati ampiamente studiati in letteratura. Una definizione ne viene data al seguente link
https://confluence.ecmwf.int/display/FUG/Regime+Charts
- I concetti di critical line e turning line sono strettamente legati al profilo latitudinale di vento zonale medio.
Nella normalità il vento zonale medio aumenta con la latitudine. Questo crea una variazione nell’ambiente in cui le onde di Rossby sono immerse, per un’onda che sale di latitudine. Se il vento zonale medio si fa troppo intenso, l’onda viene riflessa (tale latitudine di riflessione rappresenta una turning line). è possibile osservare gli anticicloni salire di latitudine e la loro ascesa venir bloccata dal passaggio di profonde vorticità polari. Viceversa se il vento zonale medio si indebolisce salendo di latitudine, è possibile trovare una critical line, una latitudine alla quale, se raggiunta dall’anticiclone, questo si rompe provocando quello che in gergo viene chiamato “taglio alla radice” dell’anticiclone che si è elevato di latitudine. Alla formazione di una critical line segue dunque l’isolamento di un’alta pressione polare.
Di conseguenza se il vortice polare è molto debole e si associa ad un vento zonale medio piuttosto basso o persino invertito salendo di latitudine si formerà una critical line che solitamente si associa ad un pattern di NAO negativa, con l’isolamento di una cellula anticiclonica sulla Groenlandia. Questo si combina con il numero d’onda elevato (superiore a 5) che caratterizza una condizione di vento zonale medio debole. Le onde corte hanno velocità di gruppo positiva e viaggiano dunque da ovest verso est, questo si traduce in un moto verso est delle depressioni atlantiche (wave-breaking ciclonici). I pattern di Atlantic Ridge e Scandinavian Blocking che incontrano una critical line si portano dunque generalmente sulla Groenlandia evolvendo in una NAO negativa.
Se il vortice polare ha una struttura regolare (vento zonale medio che aumenta salendo di latitudine) ma senza essere più forte della norma, le onde che viaggiano verso nord incontrano una turning line oltre i 70 nord che blocca la salita dell’anticiclone alle latitudini subpolari (wave-breaking anticiclonici), da cui la formazione dei pattern di Atlantic Ridge o Scandinavian Blocking. Questo si combina con un numero d’onda basso (compreso tra 2 e 4) che caratterizza una situazione di vento zonale medio vicino alla norma e la velocità di gruppo è negativa. Questi pattern evolvono solitamente da est ad ovest, e lo Scandinavian Blocking evolve in un Atlantic Ridge
Se il vortice polare è molto forte e il vento zonale medio è intenso, la turning line scende di latitudine all’Europa centrale (fino a 50-60 nord) e la riflessione d’onda blocca gli anticicloni sull’Europa meridionale, da cui il pattern di NAO+. Tale scenario ha numero d’onda 1, è lineare e l’attività d’onda è assente.
DISCLAIMER:
Questa previsione vuole dare un’indicazione probabilistica di cosa potrebbe avvenire, infatti solo i calcolatori sono in grado di darci l’esatto risultato finale e calcolare con precisione l’interazione tra tutte le forzanti climatiche in gioco