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Cronaca Lazio

6 Gennaio 1985 – la storica giornata della Befana con la neve a Roma

Neve a Roma: La Straordinaria Nevicata del 6 Gennaio 1985.

La nevicata del 6 gennaio 1985 a Roma è stata un evento straordinario, ricordato ancora oggi dai cittadini per la sua eccezionalità. Quel giorno, la città si svegliò immersa in una coltre di neve spessa e inusuale, che trasformò il paesaggio urbano, rendendo la Capitale un’immagine rara e magica. I dati storici indicano che si registrarono accumuli di fino a 15 centimetri, un fenomeno insolito che aveva investito anche gran parte del centro Italia nei giorni precedenti.

Questi i dati registrati per la giornata della Befana del 1985 (fonte meteomio.net):

6 gennaio 1985 ore 8.00: neve al suolo registrata 2,5 centimetri
6 gennaio 1985 ore 14.00: neve al suolo registrata 8 centimetri
6 gennaio 1985 ore 19.00: neve al suolo registrata 15 centimetri

Temperature:

Roma Urbe: minima -3,0°C , massima +1,0°C
Ciampino: minima 0,0°C , massima +5,0°C
Guidonia: minima -5,8°C , massima +0,8°C

La neve del 1985 sul resto della penisola: gli accumuli registrati

Reanalisi delle temperature a 850 hPa per Europa del 6 gennaio 1985

Questa nevicata fu seguita da un’inusuale ondata di freddo che aveva colpito gran parte del paese. Fra il 13 e il 17 gennaio 1985, una depressione centrata sul Mar di Corsica provocò la celebre “nevicata del secolo” nel Nord Italia. La stessa ondata fredda portò abbondanti nevicate anche al Centro Italia, con accumuli sorprendenti.

Le misurazioni registrarono oltre 70-90 cm di neve in varie città, tra cui 20 centimetri a Genova, 30 a Venezia, 40 a Padova e Treviso, 50 a Udine e Vicenza, 60 a Biella, 80 a Bologna, 90 a Brescia, 110 a Como, 122 a Varese e fino a 160 cm in Valganna a nord di Varese. A Milano, dopo 4 giorni e 3 notti di nevicata, il manto nevoso arrivava fino a 90 cm.

Roma sotto la neve: l’impatto sulla vita quotidiana e sulle attività umane

L’evento della neve a Roma ebbe conseguenze significative. La chiusura degli aeroporti di Ciampino e Fiumicino e il blocco quasi totale della circolazione ferroviaria portarono la città a uno stallo temporaneo. Solo il 10% dei treni riuscì a continuare a percorrere le ferrovie. Le scuole rimasero chiuse, dando ai giovani la possibilità di sfidarsi in animati giochi sulla neve, mentre gli adulti si lasciavano incantare dalla città sotto una coltre bianca.

Tuttavia, le gelate successive crearono diversi disagi alla circolazione stradale e portarono a problemi di quartiere. Nonostante le difficoltà, quell’evento eccezionale lasciò un ricordo di meraviglia e sorpresa nella memoria dei romani, un’esperienza che non avevano vissuto da oltre trent’anni.

Gabriele Serafini

Classe 1992, meteoappassionato dal 2011 e Tecnico Meteorologo WMO certificato DEKRA da Settembre 2019. Ha studiato ingegneria meccanica presso l’Università degli Studi Roma Tre e ha fondato la pagina Social di Meteo Lazio a Novembre del 2014, ideandola come gruppo di segnalatori da tutta l’omonima regione. Amante degli eventi climatici estremi nonché freddofilo, ha fondato l’Associazione Neve Appennino nel 2016. Dal 2017 è all’attivo di numerosi progetti scientifici con finalità di studio di microclimi d’interesse del Lazio e non solo.