Meteo weekend: torna il maltempo e la neve fino a Natale, i dettagli per il Lazio
Continue perturbazioni sono attese tra il weekend e parte della prossima settimana, con tanto freddo e precipitazioni anche nevose a bassa quota
Nelle prossime ore un nuovo flusso di aria artica di origine marittima verrà convogliato verso il Mediterraneo occidentale. Questo flusso freddo accompagnerà l’ingresso di una perturbazione atlantica associata a piogge e temporali sparsi.
A dominare sarà anche una ventilazione burrascosa di Maestrale, proveniente dai quadranti nord-occidentali del Mar Tirreno, con raffiche di vento che potranno superare i 90-100 km/h, soprattutto in mare aperto. Tale condizione renderà agitati tutti i bacini costieri della regione.
Dalla mattina di venerdì 20 dicembre, particolare attenzione sarà necessaria nelle località costiere più esposte al moto ondoso proveniente da ovest, in particolare lungo il litorale di Civitavecchia, il litorale romano e quello pontino. Le zone a sud, come il Golfo di Terracina e di Gaeta, saranno interessate dal peggioramento dalla tarda mattinata.
Il mare risulterà molto agitato, fino a grosso, con un moto ondoso particolarmente intenso al largo, dove l’altezza delle onde potrà superare i 5-6 metri (secondo la scala Douglas).
In serata si prevede un ulteriore incremento del moto ondoso sui settori marini occidentali dell’arcipelago pontino. Una graduale attenuazione delle condizioni avverse è prevista dalla notte e dalle prime ore di sabato 21 dicembre.
Tuttavia, una nuova agitazione del Tirreno è attesa dalla serata di sabato e per tutta la giornata di domenica 22 dicembre, con un impatto maggiore sulle coste del Lazio meridionale.
A contribuire a questo maltempo invernale sarà una circolazione ciclonica con un minimo di bassa pressione che, dal primo pomeriggio, sarà posizionato sul Mar Tirreno centrale. Questa figura depressionaria si sposterà verso sud-est nel corso del pomeriggio e della sera, raggiungendo la Calabria e il Mar Ionio nella notte.
Calano le temperature, arriva la neve
Un calo termico di circa 4-5°C si verificherà dalla tarda mattinata di venerdì 20 dicembre. Le piogge, di intensità da moderata a forte, saranno talvolta accompagnate da temporali, con possibili grandinate di piccole dimensioni e accumuli al suolo.
Dal primo pomeriggio di venerdì, le precipitazioni diventeranno nevose dapprima in alta montagna, al di sopra dei 1000-1200 metri di quota. Gli accumuli nevosi saranno da moderati a puntualmente elevati, soprattutto lungo le aree subappenniniche tra Lazio e Abruzzo, dove si stimano accumuli totali al suolo di circa 40-50 cm.
Dal tardo pomeriggio di venerdì e fino a sabato mattina affluirà aria artico-marittima più fredda, con un ulteriore abbassamento delle temperature e della quota neve, che scenderà puntualmente fino alle quote alto-collinari (700-800 metri) in presenza di rovesci più intensi, con accumuli leggeri e/o irrisori.
Inoltre la probabilità alle quote collinari è maggiore per la tipologia di precipitazione: graupel o neve mista a pioggia/parzialmente fusa.
In conclusione, nella giornata di sabato 21 dicembre, le precipitazioni nevose si attenueranno progressivamente sulla maggior parte dei settori montuosi del Lazio.
La ventilazione cambierà rapidamente direzione, provenendo dai quadranti nord-orientali (NNE) tra sabato 21 e domenica 22 dicembre. Le nevicate, perlopiù a quote collinari, saranno più persistenti sul versante adriatico e nelle zone appena oltre il confine abruzzese, dove si addosseranno buona parte delle nubi precipitative a causa del blocco orografico. Sulle estreme province nord-orientali del Lazio, come il Reatino (Leonessa, altopiano amatriciano e i Monti della Laga), si potranno verificare fenomeni nevosi intermittenti di sfondamento.
Burrasca natalizia a inizio settimana
Dalla prossima settimana, una seconda saccatura artica, più vasta e intensa, farà il suo ingresso da nord-ovest, portando una nuova perturbazione già dalla mattina di lunedì 23 dicembre. L’afflusso continuo di aria artica, parzialmente continentalizzata, proseguirà fino alla Vigilia di Natale (martedì 24 dicembre).
Il calo termico sulle regioni centrali sarà più marcato e accompagnato da venti tesi di Bora e Grecale.
È ancora prematuro definire con chiarezza la fenomenologia prevista, ma considerando le temperature e le precipitazioni, non si esclude che la quota neve possa scendere fino a sfiorare le pianure, specialmente sul medio-basso versante adriatico. Tuttavia, l’evoluzione atmosferica presenta ancora molteplici margini di incertezza.
Gli aggiornamenti modellistici previsti da sabato saranno cruciali per inquadrare meglio l’intensità e la traiettoria della saccatura, che potrebbe rimanere attiva sull’Italia per buona parte della settimana natalizia.