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Analisi meteo

Alta pressione sull’Italia, possibile svolta perturbata entro fine febbraio

Tempo stabile e temperature sopra la media, possibile svolta dal 26-27 febbraio con l’arrivo di perturbazioni atlantiche e aria via via più fredda

Un campo di alta pressione piuttosto elevata si estende dal Nord Africa al Mediterraneo occidentale, fino alla Russia europea, determinando anomalie termiche positive ben oltre la norma sul comparto alpino centrale e su parte dell’Italia.

Sull’Europa orientale si osserva un massiccio nucleo di aria artica continentale, che si spinge fino alle basse latitudini dell’estremo sud-est del Mediterraneo arrecando un’ondata di gelo di notevole portata.

Nel corso del weekend, l’alta pressione sull’Italia sarà parzialmente disturbata da una debole depressione in alta atmosfera, che tra la notte di sabato 22 e la mattina di domenica 23 febbraio attraverserà la Penisola Iberica, portando un aumento della nuvolosità tra la Sardegna e le acque tirreniche centrali. Tuttavia, non sono previsti effetti significativi lungo le coste del Lazio, dove il tempo resterà sereno o al più poco nuvoloso.

La copertura nuvolosa tenderà ad aumentare solo dalla tarda serata di domenica 23 e nel corso di lunedì 24 febbraio, quando potranno verificarsi deboli e brevi piogge isolate, eventualmente sotto forma di pioviggine. Il contesto meteorologico si manterrà termicamente sopra la media del periodo, con assenza di instabilità significativa e fenomeni piovosi più intensi.

TENDENZA GENERALE PROSSIMA SETTIMANA

Qualche segnale di cambiamento meteorologico potrebbe manifestarsi a partire da metà della prossima settimana, tra mercoledì 26 e giovedì 27 febbraio, quando il flusso atlantico principale potrebbe farsi più turbolento. Le oscillazioni depressionarie atmosferiche potrebbero coinvolgere più direttamente l’Europa centrale e parte del Mediterraneo, compresa l’Italia, favorendo l’ingresso di una serie di perturbazioni atlantiche.

Questo potrebbe portare a un afflusso di aria più fredda di origine polare, seguita da un moderato calo termico e forse il ritorno della neve almeno sui rilievi subappenninici laziali.

Giorgio Rotunno

Classe 1997, studia Meteorologia ed Oceanografia all’Università Parthenope. Da diversi anni si occupa soprattutto di osservare gli eventi temporaleschi che interessano il Lazio, svolgendo diverse attività previsionali. Entra a far parte ufficialmente di Meteo Lazio nel febbraio 2020.